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Poste Italiane verso un prezzo di 6,75 euro per azione, domanda 4…

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il collocamento in borsa

Poste Italiane verso un prezzo di 6,75 euro per azione, domanda 4 volte l’offerta

Si è chiusa all'ora di pranzo l’offerta di azioni di Poste Italiane in vista del collocamento in Borsa che avverrà martedì 27 ottobre. Sulla base della raccolta ordini della mattinata, secondo quanto risulta a Radiocor, è altamente probabile che il prezzo del collocamento sarà di 6,75 euro per azione anche se la decisione ultima dei vertici del Ministero dell'Economia e delle Finanze, impegnati nel pomeriggio a Milano, sarà assunta nella tarda serata. In questo caso si profilerebbe per il Tesoro un incasso di 3,3 miliardi di euro (considerando una vendita del 38% compreso l’esercizio della greenshoe) e una capitalizzazione di Poste di 8,8 miliardi. La domanda di titoli si è avvicinata alle quattro volte l'offerta globale considerando tutto il range ristretto di 6,5-6,75 euro indicato questa mattina dal consorzio dei collocatori.

Il collocamento istituzionale, che riguarda 317,1 milioni di titoli pari al 70% del totale, sarebbe stato coperto oltre quattro volte mentre la parte rivolta al pubblico indistinto (135,9 milioni di azioni) avrebbe ricevuto un ammontare di ordini che si avvicina alle tre volte i titoli in oggetto. Le prenotazioni, come già emerso nel corso del collocamento (coordinato da Banca Imi, Bank of America Merrill Lynch, Citigroup, Mediobanca e Unicredit), sono arrivate da investitori istituzionali italiani e esteri di alta qualità comprendenti anche fondi sovrani e grandi gestori internazionali. Con la quotazione va sul mercato il 34,7% di Poste Italiane, quota che sale al 38,2% con il probabile esercizio dell'opzione greenshoe, mentre il ministero dell'Economia e delle Finanze conservera' un pacchetto di controllo del 65,3% (che scendera' al 61,8% in caso di grennshoe). Prima dell'avvio dell'operazione, il ministero aveva annunciato l'intenzione di perseguire una politica dei dividendi nel prossimo biennio, 2015-16, pari ad “almeno l'80%” dell'utile netto consolidato: sulla base delle stime degli analisti e del probabile prezzo di collocamento, il dividend yield supererebbe il 4,5%.

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