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Telecom Italia, per Niel è un affare: con 250 milioni…

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EFFETTO LEVA

Telecom Italia, per Niel è un affare: con 250 milioni aperte posizioni per 2 miliardi

Xavier Niel, il finanziere francese spuntato dal nulla con oltre il 15% dei Telecom Italia, ha scelto l'opzione americana o quella europea? Rispondere a questa domanda sarebbe fondamentale per capire le sue intenzioni reali: dato che non ha materialmente acquistato azioni Telecom (per ora) ma opzioni «call», la modalità con cui sono strutturate queste opzioni potrebbe infatti svelare il suo vero obiettivo. Se fossero americane, gli darebbero la possibilità di entrare sin da subito in possesso delle azioni Telecom Italia sottostanti. Anche oggi.

Insomma: se le opzioni fossero di tipo americano, Niel potrebbe rivendere le azioni Telecom (magari in un'eventuale Opa lanciata da terzi) sin da subito; se fossero europee, invece, Niel non potrebbe farlo. Ecco perché rispondere a questa domanda è fondamentale: sono europee o americane? La Consob ci sta ancora lavorando. Da ieri anche l'Antitrust.

Tutto nasce dalle modalità tecniche con cui Niel sta crescendo in Telecom Italia. Secondo quanto lui stesso ha comunicato ufficialmente, la sua partecipazione nel gruppo telefonico è infatti in gran parte detenuta tramite opzioni cosiddette «call». Si tratta di contratti derivati che permettono a chi li detiene di comprare azioni Telecom ad un prezzo prestabilito, in determinate date, dall'intermediario con cui ha stipulato l'opzione. Niel non possiede dunque queste azioni Telecom, ma ha il diritto di comprarle a un prezzo prestabilito. Il finanziere ha dichiarato di avere sei differenti opzioni «call», che equivalgono al 10,03% del capitale di Telecom. Queste opzioni hanno scadenze comprese tra il giugno 2016 e il novembre 2017. La domanda che bisogna porsi, dunque è: Neil dovrà per forza aspettare quelle date per entrare fisicamente in possesso delle azioni Telecom, oppure può farlo subito? La risposta, come detto, dipende dal tipo di opzioni acquistate e dai dettagli contrattuali. Ma, per ora, non è dato a sapersi.

L'unica cosa certa è che già ora Niel sta per ora facendo un grande affare. Secondo le stime che girano sul mercato, in base ai prezzi del 27 ottobre (data in cui ha effettuato l'operazione), il finanziere francese avrebbe comprato le sei opzioni valide per il 10,03% di Telecom pagando una cifra di circa 250 milioni di euro: con questi soldi Niel ha opzionato l'acquisto di azioni che valevano, a quella data, circa 1,5 miliardi di euro. Oggi valgono l'11,8% in più. La parte restante, pari al 5,109% del capitale di Telecom, è stata rilevata tramite un'operazione di equity swap. In questo caso il costo dipende dalle garanzie poste a collaterale, ma - a spanne - sul mercato si ipotizza una cifra intorno ai 9 milioni. Tra l'altro sembra che gli acquisti siano avvenuti a debito: dunque è possibile, se i rumors sono corretti, che tutto questo Niel non l'abbia fatto con soldi propri, ma con denari prestati da qualche banca. Morale: con circa 250-260 milioni presi in prestito, Niel avrebbe opzionato azioni Telecom che valgono oltre 2 miliardi in totale.

Questo permette di tirare le prime somme. Uno: se Niel avesse stipulato opzioni americane, come tutti ritengono probabile, avrebbe già un guadagno certo monetizzabile subito, dato che dal 27 novembre le azioni Telecom sono volate dell'11,8%. Due: date le cifre messe in campo dal finanziere, non si direbbe che abbia mobilitato le munizioni per lanciare un'Opa su Telecom. L'impressione sul mercato, ovviamente da verificare, è che la sua sia più un'operazione di speculazione: compro oggi tramite opzioni e - alla migliore occasione - rivendo a chi ha intenzioni più serie. Aspettando magari il consolidamento del settore o un'Opa altrui. Ma queste, come detto, sono solo ipotesi di mercato, smentite da ipotesi anche opposte. Nessuno, in realtà, sa come si giocherà questa nuova partita delle tlc.

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