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Dossier Volumi e prezzi fattori chiave per individuare un buon Etf

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Dossier | N. 29 articoliEtf facile

Volumi e prezzi fattori chiave per individuare un buon Etf

La liquidità di un titolo è un elemento molto importante nella selezione di uno strumento di investimento. Spesso viene trascurato mentre ha un impatto non indifferente soprattutto sui rendimenti finali dei prodotti .
In questa puntata di «Etf Semplice» ci occupiamo appunto dell'importanza del fattore liquidità negli Etf e di come può essere individuata dall'investitore. Il ciclo di cinque appuntamenti continua fino a sabato 14 novembre.

La liquidità negli strumenti finanziari è un tema purtroppo sottovalutato dalla maggioranza dei piccoli investitori. Eppure ha un impatto non indifferente sulle performance e sul risultato di un prodotto di investimento. Questo è tanto più vero anche per gli Etf. «Gli Etf quotati in Italia da questo punto di vista spiccano positivamente rispetto ad altre tipologie di prodotti come per esempio i certificates - spiega Andrea Zanella, consulente indipendente -. Innanzitutto da regolamento è prevista la presenza constante di almeno un intermediario (market maker) - aggiunge - che è obbligato a “fare prezzo” sia in acquisto sia in vendita».

Secondo l'esperto, per valutare un Etf in base al parametro liquidità, il piccolo risparmiatore che non ha a disposizione grandi mezzi può per esempio consultare le pagina di Plus24 che ospita il rating Consultique (viene anche fornito a richiesta dalla società), che valuta ogni singolo Etf quotato in Borsa Italiana anche attraverso il criterio della liquidità. In alternativa deve controllare due parametri: i volumi scambiati e la differenza percentuale tra il prezzo di acquisto e di vendita. Più ci sono volumi e meno elevata è la differenza tra i prezzi , quindi più è valido lo strumento. Lo si può fare consultando il sito di Borsa Italiana che offre i dati mensili su volumi e spread su ogni singolo Etf/Etc. «In ogni caso è importante controllare al momento della compravendita quante proposte di acquisto e quante di vendita sono presenti sul mercato - conclude Zanella- più ce ne sono e meglio è. Questo si fa attraverso il cosiddetto book».
Anche per un soggetto istituzionale la maggiore o minore liquidità è un elemento non trascurabile nella selezione dei vari Etf.

«Il livello di liquidità degli Etf è uno dei parametri di selezione con cui scegliamo gli Etf divenuti parte integrante della nostra asset allocation da molti anni» ricorda Andrea Turrini, responsabile dei fondi di previdenza aziendale di banca Mps. «Oltre alla preventiva due diligence di compatibilità con il mandato e con il DM 166/2014 - aggiunge - abbiamo consolidato internamente una matrice di valutazione dei parametri di selezione (quali la tracking error storica, la tracking difference, il Ter , etc) e alcuni di questi sono direttamente legati al grado di liquidità dell'Etf oggetto di analisi, cioè la differenza tra il prezzo di offerta e quello di domanda che ovviamente appare come un costo implicito per ogni investitore. «Ponendo attenzione sui costi infatti, tale differenziale è assai contenuto come abbiamo notato per alcuni Etf che replicano perfettamente i nostri benchmark. In particolare quelli grandi con masse importanti che girano mediamente con spread intorno 0,15% a cui sono associati più market maker. Questo si traduce per noi in un vantaggio istantaneo di minori costi di transazione specie se accompagnato al fenomeno di bassa liquidità di alcuni mercati obbligazionari generata dalle più stringenti regolamentazioni e del conseguente maggiore costo del capitale per gli intermediari che operano nei mercati dei capitali». Come ricorda l'esperto, il ricorso ad alcune categorie di Etf è fondamentale anche per implementare la posizione sui paesi emergenti in modo efficiente e a un prezzo noto nel momento in cui si opera.

«Nei nostri fondi facciamo ricorso a tutte le tipologie di Etf -conclude Turrini - ma la caratteristica comune è sempre la liquidità, che associata alla rapidità e all'efficienza dello strumento, è utile non solo nella replica passiva dei benchmark ma anche sotto il profilo tattico».

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