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Il superdebutto di Japan Post spinge il Nikkei (+1,3%)

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Il superdebutto di Japan Post spinge il Nikkei (+1,3%)

Il triplice debutto con il botto per la maggiore Ipo su scala globale di quest'anno fa bene all'indice Nikkei della Borsa di Tokyo, che chiude in progresso dell’1,3% a 18.926,91 punti e guida i rialzi diffusi sulle piazze asiatiche.

Dopo la pausa di ieri per la festività della cultura, il mercato azionario giapponese – recuperando di scatto lo scivolone del 2,1% di lunedì - ha avviato le contrattazioni su un tono molto positivo sull'onda dell'entusiasmo per l'esordio delle contrattazioni su Japan Post e sulle sue due principali controllate. Una tendenza al rialzo agevolata anche dalla precedente chiusura positiva di Wall Street (legata alla ripresa dei prezzi petroliferi) e all'indebolimento dello yen oltre quota 121 nei confronti del dollaro.
Il focus della giornata è stato l'avvio degli scambi su Japan Post Holdings, Japan Post Bank e Japan Post Insurance nella maggiore Ipo (triplice) del 2015 nel mondo (con un valore complessivo equivalente a circa 12 miliardi di dollari, il maggiore da quello del collocamento della cinese Alibaba dell'anno scorso). La holding e la divisione bancaria hanno subito registrato una impennata di oltre il 15% sul prezzo di collocamento (già fissato al massimo della forchetta iniziale), mentre Post Insurance ha addirittura faticato ad esordire a causa del boom di ordini di acquisto e ha trattato in rialzo di oltre un terzo sul prezzo di Ipo. Le azioni di Post Holdings hanno chiuso in rialzo di oltre il 20%, quelli della banca di oltre il 15% e quelli della divisione assicurativa addirittura con un balzo del 56%.L'offerta è stata riservata per circa il 75% del totale al retail domestico. Lo Stato ha ceduto una partecipazione dell'11% nelle tre società e agli istituzionali esteri è andata una tranche di circa il 20% del totale.

La privatizzazione del colosso postale-finanziario giapponese, in ritardo di dieci anni, è destinata a dare una scossa non solo al settore dei servizi, ma all'atteggiamento della massa dei risparmiatori giapponesi, che premiando il collocamento (attirati dalla sirena del dividendo promesso) sembrano orientarsi maggiormente verso l'investimento in azioni: il pubblico ha capito che, a meno di grandi crisi finanziarie, è meglio investire in Japan Post e nelle due affiliate, che non lasciare i soldi in deposito presso Japan Post Bank a interessi praticamente nulli. Finora il portafoglio medio dei risparmiatori giapponesi è orientato verso i titoli azionari solo per l'11% del totale, un livello assai inferiore quello prevalente in altri Paesi avanzati. La maggiore privatizzazione nipponica dagli anni ‘80 li sprona ora verso una maggiore esposizione ad asset di rischio.
Un segnale positivo per gli investitori è poi arrivato dai dati sul settore automobilistico negli States, dove a ottobre i costruttori giapponesi hanno conseguito risultati record di vendita, guidati dal +13% di Toyota. L'indice Nikkei Pmi dei servizi, inoltre, è migliorato a ottobre con una lettura di 52,2. Migliore anche l'analogo indice Pmi Caixin, a quota 52 in ottobre, attutendo i timori sul rallentamento della crescita a Pechino.

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