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Dossier Tutta la flessibilità profilo per profilo

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Dossier | N. 29 articoliEtf facile

Tutta la flessibilità profilo per profilo

La flessibilità degli Etf si declina anche per la capacità di offrire molteplici soluzioni, in grado di soddisfare diverse esigenze di investimento, e adattarsi a investitori con profili di rischio e orizzonti temporali differenti. Per esempio, nella scelta tra un Etf a replica fisica e uno a replica sintetica, tenderanno a scegliere il secondo gli investitori con un profilo di rischio leggermente più aggressivo (nella replica con derivati esiste pur sempre un rischio di controparte), ma interessati a un prodotto con una struttura di costi più efficiente.

Le possibili sfumature da cercare in un Etf sono moltissime, e riguardano sia la struttura di funzionamento del prodotto, sia la natura del sottostante. «Il primo ragionamento da fare è quello per classi di attivo», sottolinea Andrea Cattapan, analista dell'ufficio studi di Consultique. «Chi vuole un rischio quasi pari a zero, per esempio, può scegliere un Etf obbligazionario a duration bassa, massimo tre anni. Sfortunatamente, in questo periodo al rischio zero è associato anche un rendimento zero», aggiunge l'esperto. «Per profili un po' più rischiosi si può pensare a un mix tra Etf azionari e obbligazionari, e sulla parte obbligazionaria si può pensare a duration più lunghe, sui 5-7 anni, che comportano l'accettazione di un implicito rischio tasso, o aggiungere prodotti esposti su emergenti e a obbligazioni ad alto rendimento. Oppure optare per la platea di Etf azionari settoriali a beta ridotto (il beta misura la sensibilità alle oscillazioni del mercato, quindi prodotti di questo tipo sono esposti su titoli difensivi e poco legati al ciclo economico, ndr) oppure quelli che vanno a minimizzare la volatilità del paniere in cui investono». Questi tipi di prodotti appartengono alla categoria di Etf di ultima generazione, o smart beta, che hanno strategie di investimento intelligenti: con l'arrivo di questi prodotti si sono ulteriormente ampliate le soluzioni di investimento adatte a soddisfare le differenti esigenze degli investitori.

Per un profilo di rischio medio-basso una buona scelta possono essere i prodotti smart beta che replicano indici sui quali le aziende sono selezionate in base al dividendo, «perché consentono di puntare su aziende in salute. Una buona alternativa per un profilo di rischio moderato sono anche gli Etf di stile – che cioè replicano indici costruiti secondo uno stile di investimento – con strategie cosiddette value, che tendono a selezionare società grandi e affermate nel loro settore, solide finanziariamente e con un valore di Borsa conveniente: «si tratta di azioni di aziende mature, meno inclini alla variabilità dei conti», e quindi adatte a un investitore che non vuole rischiare troppo.

«Su profili di rischio più elevato – continua Cattapan – si può prendere in considerazione la platea di azionari esposti su settori un po' più ciclici, per esempio i bancari, che reduci da una fase difficile, e in generale cercare esposizioni settoriali a beta più alto», cioè più sensibili all'andamento del mercato. Sono adatti a profili di rischio elevato anche gli Etf di stile esposti a strategie cosiddette growth (che selezionano cioè aziende con forti potenzialità di crescita), «o gli Etf monetari che si espongono al rischio di cambio: se si vuole fare una scommessa sul dollaro, si può puntare su prodotti che replicano il cambio euro-dollaro, dice Cattapan.

E per investitori con un profilo di rischio davvero aggressivo, o per chi vuole fare trading con questi prodotti (che tuttavia sono strutturalmente adatti a investitori con orizzonti di investimento medio-lunghi), ci sono anche gli Etf a leva, «che consentono di poter aumentare l'esposizione a un determinato mercato (Etf a leva doppia) o di replicare inversamente l'andamento di un sottostante (Etf short)», conclude Cattapan.

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