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A Wall Street gli anticorpi dell’11 settembre

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I TRADER

A Wall Street gli anticorpi dell’11 settembre

Tensione, paura, probabile caccia a investimenti sicuri, altrettanto probabile fuga o cautela davanti al rischio su mercati già nervosi. E memorie, sempre presenti e terribili, dell’11 Settembre, delle devastazioni e delle molte, troppe vittime nella comunità finanziaria e tra la popolazione di Manhattan, che impediscono di sottovalutare il massacro terroristico che ha insanguinato le strade di Parigi. Trader e operatori di Wall Street, spesso testimoni del crollo 14 anni or sono delle Torri Gemelle, oggi rivivono un incubo.

«Quando attentati colpiscono al cuore un alleato gli investitori reagiscono con paura e trepidazione - spiega a Il Sole 24 Ore Peter Costa, direttore della boutique di trading Empire Executions, veterano del floor -. Credo domani sia probabile che l’incertezza causi un’ondata di vendite nelle prime battute di scambi. Una reazione istintiva, che rimuova il rischio dai portafogli finché non torni la calma. E potrebbero occorrere almeno alcuni giorni perché ciò avvenga». Ancora: «L’umore sarà di sentita solidarietà mista ad ansia, visto ciò che abbiamo vissuto a New York e che il Nyse resta un potente simbolo, e un potenziale obiettivo, per molti».

Mark Newton, chief technical analyst e partner a Greywolf Execution Partners, aggiunge che «il clima è già negativo dopo la ritirata degli indici la scorsa settimana e il Vix, indicatore della paura, è salito del 40%. Ora arriva l’improvviso atto terroristico, anche se forse più prevedibile dell’11 Settembre. Le equity dovrebbero scendere prima di stabilizzarsi. Difficile dire quanto, però: dovremo aspettare cosa accade sul finire della seduta, tentativi di recupero saranno incoraggianti». Ma, a sua volta già sul mercato durante gli attentati alle Torri Gemelle, avverte che «nulla potrebbe davvero controllare episodi di volatilità o panico». E non esclude affatto che la Fed cancelli qualunque rialzo dei tassi a dicembre se i mercati lo “chiederanno”.

«Gli attentati sono avvenuti in una fase di debolezza del mercato evidente negli indici più rappresentativi dell’economia, il Nasdaq Composite e il Russell 2.000-_ conferma Keith Bliss, senior vice president a Cuttone & Co. - E questo può esacerbare la reazione negativa, movimenti a favore di cash in attesa di chiarezza su drammi in grandi capitali occidentali che scuotono il mercato». Bliss, pero', è meno pessimista. «Molto dipenderà dalle prossime ore, dall’efficacia della risposta politica e militare in Europa e a Washington. Se la situazione verrà percepita come sotto controllo le reazioni saranno più limitate, anzi non escludo neppure un rally».

Anche Mark Grant, 60 anni compiuti e managing director di Hilltop Securities, ricorda bene l’11 settembre. Abbastanza da esprimere tuttavia maggior preoccupazione. «Quanto accaduto è paragonabile - spiega il veterano della finanza -. Un Paese occidentale colpito da un attacco coordinato. Mi aspetto una reazione sul mercato: Treasuries e asset rifugio guadagneranno, azioni e asset a rischio probabilmente saranno colpiti». Ma Grant ha anzitutto preoccupazioni piu' profonde e di lungo periodo: «Temo che non sia l’ultimo e gravi atti di terrorismo in Europa cambiano ogni cosa, possono scatenare spirali destabilizzanti in grado di far cadere leader quali il cancelliere tedesco Angela Merkel».

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