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Dossier Da soli, in scatole di protezione o mixati in prodotti assicurativi

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Dossier | N. 29 articoliEtf facile

Da soli, in scatole di protezione o mixati in prodotti assicurativi

La Borsa è sicuramente il canale più diretto per comprare un Exchange trade fund (Etf). Basta una piattaforma di trading online, che tra l'altro ha commissioni di acquisto/vendita più basse rispetto al tradizionale sportello bancario (mediamente sul web si paga lo 0,19% a operazione contro lo 0,7% della filiale), e in pochi clic si aggiunge il replicante al proprio portafoglio d'investimento.

Ma oltre alla Borsa ci sono anche altri canali che indirettamente consentono al piccolo risparmiatore di accedere allo strumento Etf. Canali alternativi offerti dalle reti bancarie che, accanto a un portafoglio pre-costituito e ben diversificato di tracker, offrono anche altri servizi a valore aggiunto: come per esempio la protezione del capitale e dei guadagni accumulati o ancora i benefici tipici di un prodotto assicurativo.

L’offerta bancaria

Negli ultimi anni, infatti, gli istituti di credito hanno letteralmente spalancato i loro portoni agli Etf, inserendoli in scatole di diverso tipo: dalla gestione patrimoniale al certificato, fino ad arrivare alle unit linked. iShares, in particolare, si è mostrata molto attiva nel siglare accordi con le banche. Ne è una testimonianza la partnership annunciata di recente con Banco Popolare; un'alleanza che ha dato vita a una unit linked (Smart Brand 2.0) caratterizzata da un giardinetto significativo di Etf, circa il 45% del portafoglio complessivo, e da una struttura costi al di sotto della media del mercato (le commissioni di ingresso ammontano all'1,5%, mentre le management fee sono del 2% i primi due anni per poi scendere all'1,60%). In precedenza, però, la costola del gruppo BlackRock specializzata in Etf aveva già raggiungo altri accordi con altri istituti di credito, come con Che Banca!, per Risparmio Assicurato, e con Bnl-Bnp Paribas, per l'e-certificate. Quest'ultima intesa, in particolare, risale allo scorso anno e da allora il gruppo Bnl-Bnp Paribas ha lanciato altri e-certificate, inglobando non solo i replicanti di iShares, ma anche quelli di altri emittenti.

Tutela della convenienza

«Quello che abbiamo cercato di fare è preservare i vantaggi tipici dello strumento Etf, tra cui la semplicità e facilità di accesso, andando però a mitigare gli aspetti più spigolosi che il prodotto porta con sé – commenta Marco Mazzone, responsabile prodotti e servizi privati di Bnl gruppo Bnp Paribas – Gli Etf, in particolare quelli che coprono certe asset class e certi mercati, hanno una rischiosità intrinseca un po' più elevata dei prodotti retail più tradizionali. Per questo abbiamo deciso di mitigare questa rischiosità inserendo l'Etf all'interno di una scatola dotata di un meccanismo di protezione giornaliera. In questo modo il risparmiatore può continuare a investire in Etf avendo però la garanzia del suo capitale e dei guadagni realizzati».

A oggi negli e-certificate sono presenti due livelli di protezione del capitale, uno all'80% e l'altro al 75%, anche se la banca sta valutando la possibilità di lanciare una terza linea di certificati con un grado di protezione più basso. «Inoltre, con l'e-certificate si può beneficiare anche dei vantaggi tipici di un portafoglio ben diversificato – continua Mazzone – Il basket sottostante il certificato raggruppa più di 20 Etf, che garantiscono una diversificazione dell'investimento per indici, aree geografiche e anche emittenti».

Che Banca!, con Risparmio Assicurato ha scelto la via della scatola assicurativa, coniugando in questo modo i vantaggi di un prodotto assicurativo con quelli di un prodotto finanziario. «Molti pensano che l'Etf sia uno strumento alternativo ai fondi di investimento o ad altri prodotti – fa notare Marco Parini, direttore investimenti di Che Banca! –. Ma a me piace parlare di complementarità, anche perché ogni prodotto ha le sue caratteristiche. Da qui l'idea di unire in un'unica scatola una gestione separata di Genertel Life, un basket di Etf e una componente assicurativa sulla vita».

Si tratta, dunque, di una polizza multi-ramo, caratterizzata da una gestione separata assicurativa per la par parte di Ramo I e da uno strumento a crescita del capitale per la parte di Ramo III. «In questo caso, trattandosi di un prodotto costruito con uno zoccolo duro di gestione separata, per la parte dedicata alla crescita abbiamo deciso di utilizzare gli Etf, strumenti che, abbinati al Ramo I, ci permettono di ottenere maggiori risultati con minori costi», conclude Parini.

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