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Starace: avanti nelle tlc anche senza Telecom

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Starace: avanti nelle tlc anche senza Telecom

lONDRA

Enel ha già elaborato un business plan per la posa della fibra ottica e la vendita della connettività ad essa collegata. E, dunque, ha verificato la consistenza del ritorno dell’investimento. Ma al momento mantiene la riservatezza sui numeri e non li ha inclusi nelle previsioni di piano annunciate ieri. «Vogliamo condividere le conclusioni degli studi e gli approfondimenti che abbiamo fatto negli ultimi 6 mesi con gli operatori che sono interessati all'iniziativa – ha commentato ieri l’ad Francesco Starace -. Nei prossimi 2-3 mesi potremo avere un piano condiviso da comunicare e potremmo fare un aggiornamento della nostra strategia». L'ad ha poi precisato che, comunque, la newco è una start-up per cui è difficile aspettarsi nel primo anno risultati molti significativi e tali da essere visibili nel piano industriale del gruppo, mentre qualche numero potrebbe arrivare a partire dal 2017.

Enel ha annunciato nei giorni scorsi la costituzione di una newco per la posa della fibra ottica con l’apertura del capitale a tutti gli operatori, quelli telefonici, ma anche ai provider di contenuti e alle tv. Starace ha ribadito che Enel sta parlando con tutti, inclusa Telecom. Alla domanda su cosa accadrebbe se il maggiore operatore telefonico del paese decidesse di restare fuori dalla partita, il manager ha risposto: «abbiamo forte evidenza che ci sarebbe comunque un business case importante. Sarebbe fantastico se l’operatore principale fosse della partita, ma possiamo andare avanti anche senza di loro» ha chiosato il manager. «Sarebbe difficile, però, per Telecom non utilizzare questa rete e decidere di realizzarne una più costosa. E comunque non vogliamo essere concorrenti, ma partner», ha aggiunto. Starace aveva spiegato nel corso della mattinata che con il progetto di Enel il costo per la posa della fibra ottica «è dal 30 al 50% inferiore rispetto a quello che avrebbe un operatore di tlc» mentre la rete elettrica «è 4/5 volte più ramificata di quella telefonica». La nuova società che costituirà Enel sarà proprietaria della fibra e venderà connettività, ma la remunerazione per la servitù di passaggio e la manutenzione della nuova infrastrutture e la vendita di connettività dovrebbero passare al vaglio dell’Authority per le tlc, visto che questo modello di business non ha precedenti né in Italia, né in Europa. Enel sarà in grado di portare i cavi della fibra «all’interno delle case nel 40% dei casi e per l’altro 60% di avvicinarsi molto», ha detto Starace.

Il progetto della banda larga si incardina sul piano di sostituzione dei contatori elettrici previsto dal business plan di Enel. L’aggiornamento fornito ieri su questo punto prevede entro il 2016 l’istallazione di 21 milioni di contatori intelligenti a fronte di 1,8 miliardi di investimenti. Rispetto alle intenzioni iniziali l’approccio è più graduale, anche in attesa di definire con l’Authority per l’energia il livello di investimenti che potranno essere remunerati nella tariffa elettrica per i nuovi misuratori. Enel ipotizza un costo complessivo di 2,7 miliardi per arrivare a cambiare i 32 milioni di contatori che possiede nel paese negli anni successivi.

Il progetto della banda larga rientra nella strategia più ampia del gruppo di puntare sempre più su reti di distribuzione intelligenti in grado di fornire una gamma sempre più ampia di servizi innovativi. Il management intende esportare l’esperienza e l’expertise maturato in Italia anche in altri paesi, a partire da Spagna e Romania dove sono previsti piani di sostituzione dei contatori. Ma in cantiere ci sono progetto di acquisizione di nuove reti, a partire da Stati Uniti e Brasile.