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Crisi bancarie, il piano accelera. Sul tavolo l'ipotesi della…

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Credito

Crisi bancarie, il piano accelera. Sul tavolo l'ipotesi della risoluzione

Avanza l'ipotesi di imboccare la via della risoluzione per Banca Marche, Carife, Popolare Etruria e CariChieti, le quattro banche al centro del piano di salvataggio in cantiere da mesi. Confermato l'obiettivo di evitare il bail-in , constatata la ritrosia dell'Ue ad autorizzare l'intervento mediante il Fondo interbancario e valutata l'impossibilità di studiare una soluzione volontaristica a carico delle banche sane (oltre 200 cda dovrebbero assumere entro 40 giorni una delibera particolarmente “delicata”), non resterebbe che l'ipotesi della risoluzione.

D'altronde da martedì scorso, cioè da quando è entrato in vigore il decreto legislativo che recepisce la direttiva sui salvataggi bancari, è formalmente stata costituita presso Bankitalia l'Autorità di risoluzione delle crisi: secondo quanto si apprende, è ad essa che potrebbe toccare l'attuazione del piano di salvataggio delle quattro banche. Facendo ricorso agli strumenti previsti dal decreto: oltre al bail-in, congelato fino al 2016, c'è la possibilità di costituire un ente ponte cui conferire gli asset buoni, e una bad bank in cui “scaricare” i crediti deteriorati.

Secondo quanto si apprende, dai colloqui tra Bankitalia, Mef e Abi emergerebbe l'ipotesi di costruire otto newco: quattro good bank e altrettante bad bank, due per ognuna delle banche in crisi. Con quali soldi? La normativa parla anzitutto di risorse di mercato, e qui le banche, come ha confermato l'altroieri il presidente Abi Antonio Patuelli sono pronte a fare la loro parte; poi ci potrebbe essere la conversione di una parte delle obbligazioni subordinate. Da ultimo, la direttiva Brrd prevede l'intervento dello Stato: la normativa italiana di recepimento non ha inserito questa parte, ma basterebbe un decreto legge ad hoc per farlo (non a caso, ieri l' Adn Kronos parlava di un possibile consiglio dei ministri entro il week end).

Intanto, ieri da parte dei sindacati dei bancari e di Assopopolari è arrivato l'appoggio alla posizione dell'Abi, che nelle ultime ore ha invitato a fare presto e a non assumere un atteggiamento troppo remissivo rispetto alle perplessità espresse (o fatte trapelare) da Bruxelles.
@marcoferrando77

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