Fitch ha alzato a “stabili” da “negative” le prospettive per le banche italiane di riflesso alle attese di una modesta ripresa economica, accompagnata da una crescita degli impieghi, da una moderata redditivita' e dal miglioramento della capacita' interna di generazione di capitale.
In una nota l'agenzia spiega che l'Italia é uscita da una profonda e lunga recessione nel 2015 e per il 2016 il Pil é atteso in progresso dell'1,1%. Attualmente il Pil - precisa Fitch - é' al livello del 2000. Il calo dei prestiti al settore privato si e' fermato a meta' 2015 e l'agenzia si attende una modesta ripresa degli impieghi netti nel 2016, trainata dai mutui per la casa e dal credito al consumo.
Le prospettive sono più incerte per le Pmi e per i prestiti corporate, in quanto la domanda di finanziamenti per investimenti di lungo termine é ancora debole. Sul portafoglio prestiti, per altro, incide la grande quantita' di crediti deteriorati, che alla fine di giugno 2015 erano pari al 16% degli impieghi lordi del settore. Questo - sottolinea Fitch - rappresenta “un fattore chiave di vulnerabilità per le banche italiane e la sua sistemazione richiederà molto tempo”.
© Riproduzione riservata