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Verso una corporate governance armonizzata per i Paesi europei

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Annual Economia

Verso una corporate governance armonizzata per i Paesi europei

  • –di Mo.D.

«In Europa è necessario andare verso una certa uniformità nelle normative in tema di corporate governance, in modo da ovviare alle divergenze di applicazione dei diversi Paesi che rischiano di vanificare i benefici delle direttive comunitarie». Per il professor Piergaetano Marchetti, europeista convinto, in tema di corporate governance è necessario un maggior impegno nella direzione di un vero mercato unico, per cui le regole del gioco siano comuni a tutti. L’occasione per parlarne è stato il 12esimo Annual dell’Economia organizzato dal Sole24Ore.

Indicazioni di stampo europeo anche da Francesco Laera, addetto stampa della Rappresentanza a Milano della Commissione europea : «Dal 2012 ad oggi la governance della banche a livello europeo è stata rafforzata con l’istituzione di un’autorità di vigilanza unica e di un’autorità di risoluzione unica. Per completare l’Unione bancaria, due giorni fa la Commissione europea ha proposto un sistema unico di assicurazione dei depositi».

Per Anna Chiara Svelto, consigliere di Enel e head of corporate affair di Pirelli: «ciò che stiamo vedendo nell’evoluzione della corporate governance è la sempre maggiore centralità del cda: non deve essere un luogo di vuota celebrazione ma un luogo di discussione e dove si prendono decisioni consapevoli».

La corporate governance, poi, è strettamente legata all’integrazione della gestione del rischio e del controllo interno delle società: «Presidiare in modo efficace i rischi nell’attuale contesto di mercato, in cui ne emergono di nuovi e permane l’incertezza, richiede di rafforzare la governance a diversi livelli. La grande innovazione deve avvenire comunque nel business, da un lato nella cultura del rischio, dall’altro nell’applicare nuovi approcci nell’identificare e gestire quei rischi che, oggi come oggi, non si possono prevedere» spiega Matteo Coppola, partner & managing director di Boston Consulting Group Italia, Grecia e Turchia. Della stessa opinione è Valentina Montanari, cfo del Sole 24 Ore: «Le società quotate hanno fatto diventare un’opportunità il sistema di regole e di controlli interni e questo ha consentito di focalizzarsi su cosa si dovrebbe fare per la gestione dei rischi. Una buona governance genera una positiva reputazione sul mercato con conseguenti benefici».

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