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Fs, a Mazzoncini tutte le deleghe

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Fs, a Mazzoncini tutte le deleghe

  • –Celestina Dominelli

Inizia l’era di Renato Mazzoncini al timone di Ferrovie dello Stato. Ieri infatti si è riunito per la prima volta, sotto la presidenza di Gioia Ghezzi, il cda del gruppo dopo l’avvicendamento dei vertici andato in scena la scorsa settimana. E, senza particolari sorprese rispetto al copione previsto, il board ha assegnato all’ingegnere bresciano, che arriva da Busitalia, controllata di Fs, tutte le deleghe operative. Alla presidente Ghezzi, invece, è andata la responsabilità delle attività di audit e, in coordinamento con l’ad, le relazioni esterne e i rapporti istituzionali.

Insomma, il governo sembra aver fatto tesoro delle esperienze pregresse e ha scelto di non replicare la governance duale che aveva contraddistinto la prima fase del vecchio management, almeno fino a quando l’ex presidente Marcello Messori non aveva deciso di riconsegnare le sue molte deleghe, poi trasferite al precedente ad, Michele Mario Elia. Quest’ultimo ha lasciato il testimone a Mazzoncini anche in seno alla Uic (International Union Railways), l’organizzazione internazionale del settore ferroviario che riunisce 240 compagnie in giro per il mondo. Ieri, infatti, l’assemblea generale dell’associazione, riunitasi a Parigi, ha indicato il nuovo numero uno Mazzoncini alla vicepresidenza, assegnata per la quinta volta consecutiva a un amministratore delegato di Ferrovie. L’ingegnere bresciano è stato anche nominato membro dell’European Management Committee di Uic Europa.

Prima però di misurarsi con le sfide internazionali, i nuovi vertici di Fs - che, ieri, hanno incassato anche l’endorsement del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Graziano Delrio («sono figure eccellenti che conoscono bene l’azienda»), e alla Ghezzi è arrivato anche il plauso del premier Matteo Renzi («è una manager molto brava, una brillante professionista») - dovranno innanzitutto sciogliere il nodo delle nomine in alcune controllate, a cominciare dalla poltrona lasciata libera da Mazzoncini in Busitalia.

Una nuova riunione del board è convocata per il 9 dicembre ed è molto probabile che si cominci ad affrontare già in quell’occasione il delicato dossier. Le caselle in ballo sono diverse. C’è, innanzitutto, da rinnovare l’intero board di Trenitalia attualmente in regime di prorogatio, sebbene con pieni poteri. Qui i tasselli da riempire sono cinque, inclusi quelli del presidente (posto rimasto vacante dopo le dimissioni, a novembre, di Marco Zanichelli) e dell’ad (al timone c’è al momento Vincenzo Soprano). L’altro punto da dirimere è la presidenza di Rfi, rimasta scoperta dopo il passo indietro di Dario Lo Bosco, indagato nell’ambito di una inchiesta su un presunto giro di tangenti. Anche in Fercredit, altra controllata di Fs, si attende il rinnovo del board, attualmente composto dal presidente Clemente Carta, dall’ad Luigi Lenci, e dal consigliere Enrico Grigliatti. L’ultimo pacchetto, che andrà affrontato tra qualche mese, è quello relativo a Grandi Stazioni che oggi riunisce l’assemblea straordinaria per approvare in via definitiva lo scorporo non proporzionale dell’azienda. Elia, come si ricorderà, ricopriva la carica di presidente di Gs accanto all’ad Paolo Gallo. Ma qui, a valle dello scorporo che porterà alla nascita di tre società (Gs Rail, Gs Immobiliare e Gs Retail), bisognerà mettere mano a più di qualche tassello.

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