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Fca, via libera allo scorporo Ferrari

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Fca, via libera allo scorporo Ferrari

(Ansa)
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Sì allo scorporo di Ferrari da Fiat Chrysler con il 99,8% di voti favorevoli: l'assemblea dei soci Fca ad Amsterdam è durata meno di un'ora e ha tolto uno degli ultimi ostacoli alla separazione del Cavallino da quella che è stata la sua casamadre per quasi 50 anni. Il presidente di Fca John Elkann e l'amministratore delegato Sergio Marchionne (che è anche presidente di Ferrari) hanno gestito senza problemi i pochi soci che hanno fatto il viaggio fino ad Amsterdam, e alla fine il sì è stato plebiscitario.

«Lo scorporo di Ferrari permetterà all'azienda di sviluppare tutto il suo grande potenziale e consentirà al tempo stesso a Fca di monetizzarne il valore per finanziare il piano di sviluppo 2014-2018», ha detto Marchionne. Dopo la separazione da Ferrari, la valutazione di Fca sul mercato «sarà quella dei produttori di massa» ha detto il manager. Ieri le azioni Fca sono state coinvolte nel ribasso generale del listino, cedendo il 2,95% a 12,83 euro. Ferrari dal canto suo era in calo a New York sotto i 46,5 dollari. L'azienda di Maranello debutterà a Piazza Affari il 4 gennaio, una volta ottenuta l'autorizzazione di Borsa Italiana.

Elkann e Marchionne hanno poi affrontato con i giornalisti i temi più rilevanti delle strategie di Fca. Al primo posto, il consolidamento del settore auto e le ipotesi di un accordo con General Motors. Marchionne ha detto di aver incontrato a Washington Mary Barra, numero uno di Gm: «L'ho salutata ma non abbiamo fissato alcun appuntamento. E noi non abbiamo iniziato alcun dialogo con gli azionisti Gm». Del resto «siamo stati pubblicamente respinti» e «non si possono forzare le cose». Capitolo chiuso, dunque, almeno per il momento. L'analisi fatta l'anno scorso sui vantaggi di una fusione «l'abbiamo rifatta e resta valida», ma «per il momento non abbiamo intenzione di fare niente di ostile». Elkann ha sottolineato che «l'importante è non guardare a un'eventuale partnership come una necessità». Ci sono alternative a Gm? «Ci sono altre soluzioni meno ovvie - dice Marchionne -, General Motors non è l'unica possibilità. Ma non cerchiamo un fidanzato qualsiasi, dobbiamo scegliere con cura con chi parlare».

«Sul piano Fca andiamo avanti, confermo che nel 2018 avremo azzerato il debito e faremo 5 miliardi di utili» ha detto il manager. «Non ho ragione di credere che cambieremo obiettivi a gennaio», anche se ci vorrà naturalmente qualche adattamento. Marchionne aveva già detto a fine ottobre che gli investimenti su Alfa Romeo verranno rivisti e potrebbero slittare al 2019-2020; la Giulia, presentata a giugno a Milano, arriverà sul mercato verso la metà del 2016. Secondo Bloomberg il gruppo sta valutando il rinvio di altri modelli, dalla futura ammiraglia Alfa Romeo alla coupé Alfieri della Maserati. Marchionne ha ammesso che «gli investimenti Fca nel 2016 potrebbero essere inferiori a quelli previsti dal piano». Arriverà un altro modello per la fabbrica di Pomigliano oltre alla Panda? «La performance di Pomigliano è eccezionale: in un certo senso glielo dobbiamo per quello che stanno facendo». La giustificazione ufficiale dei rinvii su Alfa Romeo è il rallentamento del mercato cinese, che però continua a crescere (+3% finora quest'anno e +13% a ottobre) mentre crollano (-58% a ottobre) le vendite delle Fiat prodotte in Cina. Per questo Fca non produrrà nuove auto a marchio Fiat in Cina: la scommessa è sulla Jeep, di cui è appena iniziata la produzione locale della Cherokee. Nella Fiat Chrysler del dopo Ferrari «la Jeep diventerà il punto centrale dello sviluppo dell'azienda».

Per quanto riguarda i recenti scandali che hanno coinvolto il gruppo Volkswagen, Marchionne ha messo in guardia sulle possibili ripercussioni di mercato: «La prima cosa sicura è ci sarà una pressione al ribasso sui prezzi». Più in generale, la tecnologia diesel «è oggetto di tantissime critiche, alcune giustificate, altre no. Ma l'Europa senza diesel non può andare avanti: l'unica alternativa è l'ibrido, che però costa troppo». Il primo ibrido di Fca lo vedremo al Salone di Detroit del prossimo gennaio: sarà un minivan a marchio Chrysler che costerà (nella versione ibrida) 80mila dollari.

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