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Con altri 8mila chilometri di rete consolidato il primato europeo

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Con altri 8mila chilometri di rete consolidato il primato europeo

ROMA - Con l'operazione messa a segno ieri, Terna compie un deciso passo avanti verso l'acquisizione della totalità delle reti di trasmissione in Italia. Al netto di qualche porzione che ancora resta fuori, infatti, la società guidata da Matteo Del Fante porta a casa altri 8.400 chilometri circa che, aggiunti ai quasi 64mila già gestiti, consolidando il primato europeo di Terna come operatore indipendente e soprattutto, come aveva ricordato lo stesso ad in occasione della presentazione a marzo del piano strategico, le consentono di procedere sulla strada della razionalizzazione, del consolidamento e dell'efficientamento della rete elettrica nazionale.

Il deal di ieri ha sicuramente valenza industriale per la spa dell'alta tensione (ed è strategico anche per Ferrovie che fa cassa e si libera di un asset non core), ma va considerato prima di tutto un'operazione di sistema, che è stata benedetta dal governo (e inserita nella legge di Stabilità 2015) e che ha incassato anche l'avallo dell'Autorità dell'energia, chiamata appunto a quantificare i vantaggi derivanti dal trasferimento per gli utenti finali.

Perché è evidente che a beneficiarne saranno soprattutto questi ultimi, visto e considerato che la nuova porzione acquisita da Terna darà più respiro alla rete nazionale aumentandone la magliatura. Tradotto: ci saranno minori rischi di disservizio a regime e, avvalendosi delle infrastrutture cedute da Fs, la società di Del Fante (che si è avvalsa del supporto di Rothschild come advisor del comitato operazioni parti correlate) potrà fare economie di scala (con evidenti risparmi per il sistema) e disporre di importanti sinergie sugli investimenti necessari per ammodernare la rete stessa.

Dunque, miglioramento della qualità del servizio ed efficienze in linea con le best practice europee dove, va detto, l'acquisizione formalizzata ieri rappresenta quasi un benchmark in considerazione del fatto che operazioni simili sono state tentate oltreconfine ma con esiti piuttosto fallimentari.

Terna e Fs potranno quindi trarre importanti vantaggi dall'operazione. Quest'ultima, come ha chiarito la stessa Authority presieduta da Guido Bortoni nella delibera con cui ha fissato in 674 milioni la remunerazione riconoscibile agli asset oggetto della compravendita, potrebbe avere un impatto comunque ridotto in bolletta grazie ai vantaggi per gli utenti, ma anche alla possibilità di finanziamenti comunitari ottenibili per via delle potenzialità di maggiore sviluppo delle rinnovabili che derivano dall'integrazione di questi asset nella rete di trasmissione nazionale.

Una valutazione, quella dell'Aeeg, sostanzialmente in linea con le riflessioni fatte da Terna sui benefici potenziali stimati per il sistema. Nella relazione presentata all'Authority, e i cui esiti sono stati incorporati nella delibera finale, la società di Del Fante aveva infatti valutato in 692 milioni i benefici netti per gli utenti considerando che dal valore lordo, pari a 1,4 miliardi, andavano sottratti sia i costi stimati per gli interventi di integrazione e di adeguamento della rete (364 milioni) sia quelli attuali e sorgenti (353 milioni). Un valore, si nota, poco superiore rispetto all'asticella fissata poi dall'Autorità nel documento con cui a fine ottobre ha chiuso il cerchio attorno all'iter avviato dalla legge di Stabilità.

L'acquisizione di ieri dunque rappresenta un assist per Terna sul piano della gestione futura della rete. Ma la partita potrebbe avere un significativo impatto politico anche in chiave internazionale. In una Europa che viaggia verso l'unione dei mercati elettrici, Terna (il cui ad Del Fante, va ricordato, è vicepresidente di Entso-E, l'associazione europea dei gestori di rete per l'energia), può candidarsi a un ruolo di primo piano, forte a questo punto anche dell'operazione di sistema appena archiviata.

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