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Una spinta per le società e il Paese

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L'ANALISI

Una spinta per le società e il Paese

Si può brindare a un'operazione che, caso raro in Italia, ha solo vincitori. Magari ritardatari, visto che la grande unificazione della rete di trasmissione elettrica nazionale doveva essere fatta a tambur battente dieci anni fa, quando Terna si è separata dall'Enel per diventare gestore indipendente orientato all'evoluzione tecnologica e al nuovo mercato liberalizzato dell'energia italiana.

Un gestore unico, integrato, praticamente obbligato per legge ad acquisire tutti i pezzi di alta tensione disseminati sul nostro territorio, per costruire un sistema di dorsali regolato dall'autorità per l'energia nei prezzi e negli obblighi. Un processo che ha avuto le sue lungaggini, i suoi tormenti. Sta di fatto che con l'acquisizione della rete elettrica delle Ferrovie il disegno di unificazione giunge praticamente in porto.

Terna potenzia quasi del 15% le sue strutture, la sua articolazione sul territorio, la capacità di gestire da una sola torre di controllo tutta la grande rete che si snoderà per oltre 70mila chilometri. Investirà ulteriori risorse nel nuovo acquisto, che ora si presenta un po' datato nelle tecnologie e perfino nella manutenzione. E chiamerà sul carro dei vincitori anche le stesse Ferrovie, che godranno in un sol colpo di un servizio elettrico più moderno, capace di garantire un naturale backup contro i possibili guasti grazie all'integrazione con la grande rete. Senza pagare un centesimo di più l'elettricità che serve a muovere i treni, grazie alla vecchia convenzione del 1962 quando la nazionalizzazione delle società elettriche ha previsto a favore delle ferrovie una garanzia perenne sul prezzo calmierato dell'elettricità.

Terna ci guadagnerà. Grazie all'incremento della sua massa critica, della sua caratura internazionale, della valorizzazione che sicuramente gli analisti riconosceranno al complesso dei suoi asset. Con un benefico effetto anche sulla sua attività internazionale, che si va progressivamente incrementando.

Cittadini e imprese ci guadagneranno? Teoricamente sì, e molto. Non solo grazie ai progressi della grande rete ad alta tensione, finalmente unificata e più efficiente. Ma anche grazie a qualcosa di ancor più nuovo, sofisticato, esistenziale per il futuro dello sviluppo del nostro paese. Le reti elettriche sono infatti destinate ad amalgamarsi progressivamente non solo tra loro ma anche con l'altro grande protagonista del nostro vivere comune: le telecomunicazioni.

Se tutti gli analisti plaudono agli accordi che si vanno imbastendo per coinvolgere l'Enel nel progetto di proiettare finalmente nostro paese in prima fila nella corsa alle reti di Tlc a larga banda, un ruolo in questa sfida potrebbe e forse dovrebbe spettare anche a Terna. Le premesse a ben vedere ci sono tutte. La rete elettrica delle FS passa a terna con già incorporato un contratto per il passaggio delle fibre ottiche di BasicTel diventando un candidato naturale per far da traino alle nuove possibili sinergie tra elettricità e telecomunicazioni che potrebbero colorare anche il futuro di Terna. Oltre a quello, beninteso, dei consumatori e del Paese.

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