Finanza & Mercati

UniCredit vara il nuovo assetto di vertice in Italia

  • Abbonati
  • Accedi
In primo piano

UniCredit vara il nuovo assetto di vertice in Italia

Forze fresche in UniCredit Italia per dare il massimo impulso al cruciale piano strategico presentato dall’amministratore delegato Federico Ghizzoni lo scorso novembre. Le sfide, impegnative, sono tante e la banca ha colto l’occasione per completare il processo di riorganizzazione avviato tre anni fa rinnovando molte delle caselle chiave sul territorio e nella direzione centrale.

«È un vero e proprio ricambio generazionale sulla rete italiana, diamo maggiori responsabilità a manager cresciuti all’interno dell’istituto», ha spiegato Gabriele Piccini, Country chairman Italia. Chi occupa oggi quei ruoli verrà, invece, promosso alla direzione centrale, alle dipendenze dirette di Piccini.

Ecco dunque la nuova mappa dei manager territoriali con la nomina, entro il mese di gennaio, di Giovanni Solaroli (48 anni, area manager Milano città) a nuovo direttore regionale Lombardia; Ferdinando Natali (48, area manager Brescia) diventerà il nuovo direttore regionale Nord Est; Elena Goitini (46, area manager Bologna città) sarà il nuovo direttore regionale Sud e Sebastiano Musso (53, responsabile Real Estate)il nuovo direttore regionale Sicilia. Inoltre Lucio Izzi, attuale direttore regionale Nord Est, sarà promosso responsabile Corporate Italy.

«Il prossimo triennio sarà cruciale per UniCredit in Italia - ha aggiunto Piccini - e in un paese che riparte vogliamo giocare un ruolo decisivo, affidandoci a una nuova generazione di manager di grande capacità, che raccoglie il testimone da Alessandro Cataldo (nominato presidente di I-Faber), Monica Cellerino (nominata responsabile Customer Satisfaction), Felice delle Femine (nominato responsabile Country Development), Gianni Chelo (verrà designato amministratore delegato UniCredit Subito Casa)».

Nei mesi scorsi erano già stati individuati i nuovi direttori regionali Nord Ovest (Dario Prunotto), Centro Nord (Stefano Giorgini) e Centro (Giovanni Forestiero); oltre al nuovo responsabile private banking Salvatore Pisconti e al nuovo direttore generale della società Cordusio, Frederik Geertman, che affiancherà Paolo Langè, chiamato a consolidare la leadership italiana di UniCredit nel settore del Wealth Management.

Si tratta, come detto, di nomine funzionali a sostenere le linee guida del piano strategico che, come ha ricordato Piccini, puntano a rendere UniCredit una banca «moderna ed efficiente». Una trasformazione che si reggerà su quattro pilastri fondamentali legati ad altrettante iniziative strategiche.

La prima chiama in causa il delicato tema del credito alle imprese. «Il business plan - ha spiegato Piccini - prevede 60 miliardi di nuova finanza al tessuto imprenditoriale del paese. Finanza che l’istituto intende elargire in modo sostenibile e innovativo. Vogliamo servire le aziende anche con forme diverse rispetto al tipico credito bancario. Un esempio possono essere i mini bond che consentono di far scorta di mezzi freschi anche a chi non ha accesso immediato al mercato dei capitali». Fatto questo, però, UniCredit intende contribuire alla crescita dell’azienda fovorendo processi di internazionalizzazione e di e-commerce. «Il concetto - ha commentato il Country chairman Italia - è semplice: ti finanzio, ti aiuto a crescere e mi impegno a proteggere il tuo sviluppo».

Un’idea che la banca intende replicare nel supporto alle famiglie. Tanto che il secondo tassello del piano sono i «40 miliardi destinati al credito alle famiglie che serviranno per accompagnare i progetti di vita», ha sottolineato Piccini. Da qui al 2018, secondo le previsioni del manager, «250 mila famiglie acquisteranno casa grazie all’erogato mutui che UniCredit metterà a disposizione». All’interno di questa dinamica l’istituto di Piazza Gae Aulenti è pronta a stimolare anche i consumi con forme di credito istantaneo.

E al contempo intende anche a gestire i risparmi degli italiani. Altro punto cruciale della nuova strategia è infatti proprio la crescita delle masse amministrate: «puntiamo a 60 miliardi aggiuntivi al 2018». Un target che la banca cercherà di raggiungere promuovendo una consulenza a 360 gradi che andrà a «interessare tutte le forme di ricchezza dei nostri clienti, dall’immobiliare alla previdenza». Per questo, verrà posta grande attenzione al potenziamento della neonata Cordusio che parte con asset per circa 30 miliardi e al private banking, forte di 100 miliardi di masse intermediate. «Un focus specifico verrà poi dedicato ai 130 miliardi di asset gestiti dalle agenzie», ha sottolineato Piccini che ha concluso ricordando l’ultimo elemento chiave del nuovo piano ma fondamentale per la riuscita della generale trasformazione è «la digitalizzazione». Traguardo che verrà raggiunto attraverso «la profonda riconversione del personale che dovrà abbandonare le dinamiche da back office a favore di una maggiore interazione diretta». Per questo verrà promosso un forte investimento in nuove competenze con l’obiettivo di incrementare le persone a diretto contatto con la clientela fino a mille unità aggiuntive.

© RIPRODUZIONE RISERVATA