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«Un futuro da designer globale»

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«Un futuro da designer globale»

«Dobbiamo a mio nonno la fondazione della Pininfarina, a mio padre il progetto straordinario della Sergio e a mio fratello Andrea l’eredità dei progetti sviluppati sulla mobilità sostenibile e l’auto elettrica». Paolo Pininfarina ripercorre gli 85 anni di storia dell’azienda simbolo del design e del gusto italiano. Nell’auto ma non solo.

Nella presentazione dell’accordo fatto con Mahindra ha detto che Pininfarina guarda al suo futuro più che al suo passato. Quale Pininfarina vede, sempre più Industrial e l’auto come punta di diamante?

Mi immagino un futuro in cui l’auto conserva il suo ruolo perché nasciamo dall’auto e queste sono le nostre radici. Però mi immagino un futuro in cui la Pininfarina è sempre più un designer globale. Tutto quello che non è automotive cresce inesorabilmente ogni anno a ritmi che mi sento di definire non aritmetici ma geometrici. Questo accordo ci può dare opportunità per sviluppare il ruolo di designer globali, anche e soprattutto in quei mercati come l’Asia dove non siamo forti come in Europa e in America. Mercati dove siamo presenti soltanto nell’automotive e nell’ingegneria ma non ancora in altri ambiti, penso al real estate. Ne vedremo delle belle.

E le supercar, Pininfarina continuerà con le fuoriserie?

Per Pininfarina le fuoriserie sono punto di partenza. Mio nonno faceva le fuoriserie negli anni Trenta e negli anni Cinquanta. Siamo ripartiti da lì per diversificare il nostro business e per riavvicinarci alla capacità di fare e di produrre. Il progetto Sergio è un lascito importante di mio padre, è stata la prima fuoriserie dell’era moderna di Pininfarina. Ne abbiamo presentata una e prodotte sei, è un successo. Abbiamo consolidato con un secondo progetto e c’è nell’aria un nuovo progetto. È alquanto probabile che in futuro le concept car, le vetture speciali che andremo a presentare ai Saloni saranno meno progetti di ricerca pura e sempre più legate a ipotesi di sviluppo produttivo come fuoriserie.

Come guarda al passato?

Abbiamo vissuto dieci anni difficili. Quasi una traversata del deserto, però ci siamo concentrati sui nostri valori e su quello che sappiamo fare meglio.

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