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Etruria, consiglieri sanzionati per la gestione delle sofferenze. Anche…

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Etruria, consiglieri sanzionati per la gestione delle sofferenze. Anche il padre della Boschi tra i multati

AREZZO - In Banca Etruria stanno per arrivare le sanzioni per «le carenze di governo e la gestione e il controllo dei rischi con riflessi sulla situazione patrimoniale» a carico di 14 membri del cda, a cui si aggiungono anche «le prassi di remunerazione e incentivazione» sempre per 15 di loro, in buona parte sovrapponibili, e «le carenze di controlli» per 5 membri.

E nell'elenco dei sanzionati, con 11 contestazioni c'è anche Pierluigi Boschi – padre della ministra per le Riforme Maria Elena Boschi – all'epoca vicepresidente dell'istituto di credito aretino, già sanzionato nel 2012 con 144mila euro in quanto membro del consiglio d'amministrazione (la sanzione di tre anni fa è stata pari a 2,5 milioni complessivi). Così si legge nel fascicolo della Banca d'Italia a seguito delle ispezioni eseguite tra il novembre 2014 e il febbraio 2015, a seguito della quale la banca è stata commissariata.

Ora Palazzo Koch ha proposto «l'avvio di una procedura sanzionatoria», che è stata inviata ai diretti interessati, i quali hanno inviato agli ispettori una memoria difensiva. Ora i vertici di Bankitalia, tenendo conto della posizione degli accusati, decideranno se inviare la sanzione o no, stabilendo anche l'ammontare, che potrebbe raggiungere la stessa cifra del 2012.

Per quanto riguarda il credito deteriorato, gli ispettori dicono che «in tale contesto la verifica effettuata in sede ispettiva su 644 posizioni, ha fatto emergere ulteriori dubbi esiti per € 200 milioni e significative carenze nella documentazione delle ragioni creditorie della Banca». Inoltre «il CdA, nella riunione del 30.01.2015, ha approvato le suddette maggiori esigenze di accantonamento... ha poi condotto la Banca a effettuare rettifiche di valore aggiuntive sulla restante parte del portafoglio deteriorato per € 217 mln».

Si legge anche che «le strutture deputate alla gestione del credito deteriorato non sono risultate adeguate a fronteggiare in modo efficace l'imponente crescita delle partite anomale». Inoltre «le garanzie consortili non sono risultate attivabili nel 23% dei casi», mentre «le fidejussioni rilasciate dai garanti sono risultate nel 91% dei casi inefficaci».

Bankitalia dunque va avanti, dopo cinque anni di ispezioni praticamente continuate (con 3 relazioni e una sanzione già imposta), e interviene nuovamente sulla “mala gestio” di Banca Etruria, che peraltro è proseguita proprio negli anni in cui gli stessi ispettori erano presenti nella struttura. Palazzo Koch era ancora in fase ispettiva quando le obbligazioni subordinate, finite nel mirino delle associazioni dei consumatori, venivano emesse nel 2013 per un totale di 110 milioni, così come la Consob veniva informata con dei prospetti delle emissioni obbligazionarie e dell'aumento di capitale da 100 milioni del 2013. La procura di Arezzo apre dunque un faro anche sugli organi di vigilanza, laterale all'inchiesta sul dissesto finanziario di Banca Etruria, con un fascicolo modello 45 (senza indagati e senza reati) che spedirà alla procura di Roma, per competenza.

E intanto sempre ad Arezzo partirà anche l'indagine per truffa sulla base di quattro denunce, con l'iscrizione nel registro degli indagati di funzionari di filiali, sospettati evidentemente di aver venduto obbligazioni subordinate alterando i profili Mifid. Per ora si parla soltanto di truffa, ma non si escludono ulteriori evoluzioni.

Intanto il Csm apre un fascicolo sul procuratore di Arezzo Roberto Rossi, titolare dell'inchiesta, sulla consulenza a Palazzo Chigi. Il Comitato di presidenza ha accolto così la richiesta presentata dal laico di Forza Italia Pierantonio Zanettin. Il pm ha però chiarito due giorni fa che si tratta di una consulenza tecnica su materie giuridiche gratuita che prevede solo rimborso spese.

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