Per essere al sicuro una banca deve essere adeguatamente patrimonializzata. Senza o con poco capitale le cose si fanno rischiose. Le principali banche italiane sono reduci, sotto l'egida della Bce cui è passata la supervisione bancaria, da una serie importante di aumenti di capitale. La media delle principali banche italiane ha un Cet1 dell'11% come ha recentemente certificato l'Eba. Il Cet1 è la misura del capitale primario rapportato agli impieghi a rischio dell'istituto. Deve stare per le grandi banche sopra il 10%. In Italia tra i big solo le due banche popolari venete, la Vicenza e Veneto Banca, sono in questo momento ambedue sotto questo parametro. Le maxi-perdite degli ultimi anni, dopo le pulizie delle sofferenze imposte dalla Bce hanno eroso il capitale di base. Ambedue le banche sono costrette a ricapitalizzare per una cifra di un miliardo e mezzo per la Vicenza e di un miliardo per la banca di Montebelluna. Denaro fresco che servirà a ripristinare il patrimonio di Vigilanza ora non adeguato. Oggi quindi con gli aumenti di capitale, il passaggio a Spa e la quotazione in Borsa le due banche popolari venete potranno uscire dalla lunga fase della loro crisi. Il costo amaro è stato pagato dai 200mila soci delle due banche che vedranno andare in fumo con la quotazione l'80% del valore di quelle azioni valutate per anni a prezzi irrealistici dagli ex vertici dei due istituti, dimissionati dopo gli scandali e le inchieste giudiziarie. Con il superamento della crisi profonda delle due popolari venete, il resto del sistema delle big del credito ha livelli di capitale sopra i requisiti imposti dalle Autorità.