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Ansaldo Sts, tensione in cda sul prezzo d'Opa

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Ansaldo Sts, tensione in cda sul prezzo d'Opa

Secondo il giudizio, volatile, della Borsa il prezzo dell'Opa obbligatoria totalitaria che Hitachi ha lanciato sul 60% di Ansaldo Sts è basso. Negli ultimi giorni il titolo della società ferroviaria ha conosciuto ulteriori rialzi, ieri +0,51% a 9,87 euro. Il 28 dicembre ha raggiunto il massimo, 9,945 euro. Un valore superiore ai 9,50 euro che sono il prezzo, confermato da Hitachi, per la prima Opa giapponese su una società italiana, per un esborso massimo di 1.139 milioni. L'Offerta partirà lunedì 4 gennaio 2016, allo stesso prezzo per azione che Hitachi ha versato il 2 novembre a Finmeccanica per il pacchetto di controllo di Sts, il 40%, pagato 761,2 milioni. Ieri c'è stata una burrascosa riunione del consiglio di amministrazione di Ansaldo Sts, chiamato ad esprimere il parere sul prezzo dell'Opa. La guerra sul prezzo nasce dalle istanze alla Consob di due soci di minoranza, Amber Capital e Bluebell Partners. Hanno chiesto di alzare il prezzo, giudicandolo basso perché, avendo Hitachi comprato da Finmeccanica anche le attività in perdita di AnsaldoBreda, a loro avviso il gruppo giapponese avrebbe sottopagato il gioiellino Sts per compensare le passività in pancia a Breda, pagata ufficialmente 30 milioni. L'a.d. di Finmeccanica, Mauro Moretti, ha preferito Hitachi all'altra offerta, del gruppo cinese Insigma.

La lunga seduta del cda di Sts, cominciata ieri mattina e ancora in corso nella tarda serata, è stata scandita da vivaci discussioni e litigi. Il cda, di nove componenti, si è spaccato. I tre consiglieri eletti dai soci di minoranza e “indipendenti” (Giovanni Cavallini, Giulio Gallazzi, Paola Giannotti) contestano la posizione di Hitachi, di cui è alfiere il presidente di Sts, Alistair Dormer, a.d. a livello mondiale del settore ferroviario di Hitachi. Con i tre della minoranza si sarebbe schierato Bruno Pavesi, consigliere “indipendente” ma eletto nella lista votata in assemblea da Finmeccanica d'intesa con Hitachi.

L'a.d. di Sts, Stefano Siragusa, ha presentato risultati in crescita per il gioiellino ceduto da Finmeccanica, il cda ha preso atto del forte miglioramento dei risultati 2015, superiori alle previsioni, le “guidance”. Questa constatazione potrebbe creare pressione sul prezzo dell'Opa e spiegherebbe perché il titolo è salito oltre i 9,50 euro.
Più vicini alle posizioni di Hitachi sono altri due consiglieri, definiti “indipendenti”, non eletti dalle minoranze ma cooptati dal cda al posto di due dimissionari (Alessandra Piccinino e Mario Garraffo). Con loro anche Karen Boswell, la vicepresidente di Sts che è dirigente di Hitachi nel ferroviario.

Alle 21,30 il cda non aveva ancora votato il parere da pubblicare prima dell'Opa. Dal 12 ottobre il prezzo delle azioni Sts è sopra i 9,50 euro , con tendenza all'aumento. Per i piccoli azionisti l'Opa partirà in ogni caso con un rilevante elemento di incertezza, a causa della mancata decisione della Consob sulle richieste di rialzo del prezzo.
La decisione sul prezzo dovrà essere presa da Consob entro la chiusura dell'offerta, fissata per il 5 febbraio. Se la Consob alzerà il prezzo, i soci che avessero già aderito all'Opa avrebbero diritto al beneficio.

Hitachi intende acquisire l'intero capitale di Ansaldo Sts e revocare la quotazione dalla Borsa (“delisting”), per consentire «un'integrazione più incisiva ed efficace» nel gruppo giapponese. «Qualora il delisting non fosse raggiunto al termine dell'offerta, l'offerente - si legge nel documento - considererà l'opportunità di procedere alla fusione per incorporazione dell'emittente nell'offerente o in un'altra società non quotata del gruppo Hitachi». In tal caso le azioni di Sts cesserebbero di essere quotate e ai soci di minoranza dissenzienti spetterebbe, in alternativa ai titoli di una società non quotata, il diritto di recesso: le azioni verrebbero liquidate a un prezzo pari alla media aritmetica del prezzo di chiusura di Sts nei sei mesi precedenti la convocazione dell'assemblea per la fusione.

(G.D.)

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