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Salva-risparmiatori, vertice Anac-Tesoro

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Salva-risparmiatori, vertice Anac-Tesoro

ROMA - Accelerare al massimo il lavoro per definire i decreti attuativi del Fondo di solidarietà, in modo da offrire un ristoro agli obbligazionisti subordinati delle quattro banche salvate che hanno perso tutto. È questa la finalità del meeting avvenuto ieri sera a via Venti settembre. Come spiega un comunicato del ministero, il capo di Gabinetto Roberto Garofoli ha tenuto una riunione con il Presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, il presidente della Camera arbitrale operante presso l’Anac, Ferruccio Auletta, l'Autorità nazionale di risoluzione rappresentata dal direttore generale di Bankitalia, Salvatore Rossi e da Stefano de Polis, e il coordinatore dell'ufficio legislativo del Mef, Carlo Sica.

Nelle prossime ore , fa sapere il ministero, il lavoro sarà portato avanti speditamente, con il coinvolgimento di tutti gli altri attori istituzionali competenti, compresi Ministero della Giustizia, Banca d'Italia, Consob.

I criteri e parametri per gli indennizzi ai proprietari delle obbligazioni subordinate delle quattro banche saranno, con ogni probabilità, delineati dai decreti in arrivo nelle prossime settimane in modo da non configurarli come un risarcimento di danno e l'arbitrato sarà una sorta di corsia preferenziale rispetto a un parallelo, eventuale procedimento civile: per come il meccanismo è delineato,infatti, più che un arbitrato fra parti quello in gestazione è uno strumento per alleviare delle perdite.

Oggi, intanto, il presidente delle quattro “nuove” banche, Roberto Nicastro, non parteciperà all'incontro dei vertici degli istituti con i risparmiatori riuniti nel comitato Vittime del Salva- Banche, per impegni precedenti, già presi da tempo. Nessuna marcia indietro, dunque, ma solo un disguido informativo rispetto alla notizia circolata il giorno dell'Epifania sulla sua presenza, che non era mai stata prevista. La riunione servirà a instaurare un clima diverso, dopo le critiche e le manifestazioni di piazza delle scorse settimane. Al tavolo con i risparmiatori ci saranno così l’ ad di Banca Etruria, Roberto Bertola, e di Carichieti, Salvatore Immordino oltra al consigliere indipendente, Maria Pierdicchi. La conflittualità con i dipendenti delle banche dimostrata da molti risparmiatori e l'episodio del pacco bomba di ieri davanti a una filiale di Banca Etruria vicino a Perugia, dal quale le associazioni si sono fermamente distanziate condannando ogni violenza, consigliano a tutti di abbassare i toni e cominicare a ragionare attorno a un tavolo. Il comitato si dice fiducioso e spera che sia l'inizio di un dialogo mentre, sullo sfondo, appaiono più prudenti appaiono le associazioni dei consumatori che non saranno comunque presenti. I risparmiatori sono innanzitutto clienti delle quattro banche e i nuovi vertici che hanno il mandato di cedere a privati gli istituti per salvaguardarne l'esistenza, tutto vogliono meno una fuga di depositi e clientela. Certo, i nuovi vertici hanno margini di manovra limitati per venire loro incontro. Le norme europee restringono anche il raggio d’azione di governo e del Fondo di risoluzione gestito dalla Banca d’Italia che detiene le proprietà degli istituti. La strada è stretta, anche se c’è chi fa l'ipotesi che almeno una parte delle plusvalenze dalla cessione delle sofferenze delle quattro banche possa andare a loro beneficio. In questo modo potrebbero aumentare le risorse del Fondo di solidarietà stabilito dal governo (fino a 100 milioni) non sufficienti ora per tutti. Si vedrà se l'ipotesi sarà percorribile.