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Borse, Asia in calo. Shanghai chiude a -5,3%

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la giornata dei mercati

Borse, Asia in calo. Shanghai chiude a -5,3%

Il tonfo dei mercati azionari cinesi continua a esercitare pressioni al ribasso sulle Borse internazionali. Mentre l'indice MSCI Asia-Pacific (Giappone escluso) è sceso oggi di oltre il 2% ai minimi dal 2011, l'indice guida di Shanghai ha chiuso in ribasso del 5,3% - dopo aver ceduto circa il 10% la settimana scorsa – mentre l'indice Shanzhen Composite ha ceduto il 6,6%. Ciò anche se la banca centrale cinese ha pilotato al rialzo per la seconda sessione consecutiva il valore dello yuan (dopo 8 sessioni in cui aveva fatto il contrario).

Il deprezzamento dello yuan di circa l'1,5% da inizio anno, dopo il -4,7% dell'anno scorso, aveva fatto temere agli investitori che l'economia cinese sia in una situazione di più grave rallentamento di quanto appaia dalle statistiche ufficiali e che il Paese possa dover fronteggiare fughe di capitali accentuate oltre che il rischio di “guerre valutarie”. Dopo altre mosse contraddittorie delle autorità – come l'introduzione e il rapido smantellamento dei “circuit breakers” finalizzati a interrompere gli scambi dopo un calo del 7% degli indici – la fiducia nelle capacità di Pechino di gestire in modo appropriato la situazione si è incrinata. I dati rilasciati nel week-end evidenziano in Cina una inflazione sottotono all'1,6% e un calo dei prezzi alla produzione del 5,9% che esporta deflazione. Tra le altre piazze, Hong Kong è calata del 2,8%, la Borsa di Singapore ha perso il 2,1% e quelle di Seul e Sydney hanno perso entrambe l'1,2%. Chiusa oggi la Borsa di Tokyo per la festività dei giovani che compiono vent'anni.

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