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la giornata dei mercati

Tokyo, nuovo tonfo del Nikkei (-2,7%) ma le Borse cinesi tendono a stabilizzarsi assieme allo yuan

TOKYO - La Borsa di Tokyo continua a soffrire il “mal cinese” e, dopo la pausa di ieri per la festivita' dei giovani che compiono vent'anni, ha chiuso con un nuovo tonfo del 2,71% dell'indice Nikkei a 17.218,96 punti, il che avvicina l'azzeramento, nel periodo da inizio anno, dei guadagni conseguiti in tutto il 2015. Tuttavia i mecati azionari cinesi, dopo il crollo di oltre il 5% di ieri, registrano una stabilizzazione nel quadro degli interventi delle autorita' di Pechino per frenare la discesa del renmimbi (con la fissazione in lieve rialzo della parita' di riferimento sull'onshore e massicce operazioni sul mercato offshore per drenare liquidita' e ridurre il differenziale tra i valori di cambio offshore e onshore). Segnali di precaria stabilizzazione anche su altre piazze regionali, con Seul, Sydney e Taipei in cali marginali (tra lo 0,1 e lo 0,3%).

Sull'onda del forte calo di lunedi' dei mercati cinesi e del continuo crollo dei prezzi petroliferi, il sentiment degli investitori a Tokyo e' apparso molto depresso fin dall'inizio, facendo escludere che potesse essere interrotta la serie negativa costante della settimana scorsa. Sotto pressione, in particolare, i titoli dell'energia e quelli finanziari. Uno yen che resta in apprezzamento sotto la soglia di 118 sul dollaro (ieri brevemente sotto 117) contribuisce a frenare una schiarita sul mercato.

Tra i singoli titoli, il gruppo della grande distribuzione Aeon ha perso fin quasi il 10% dopo aver annunciato di essere finito in rosso nel periodo marzo-dicembre. In recupero il titolo di Sharp, sulle indiscrezioni di un intervento pubblico a suo sostegno. Sul fronte societario, si segnala l'intesa secondo cui la compagnia aerea Ana rilevera' una quota dell'8,8% in Vietnam Airlines.

Intanto e' stato reso noto che a novembre il surplus giapponese delle partite correnti si e' attestato a 1.140 miliardi di yen, piu' che raddoppiato rispetto allo stesso mese di un annof a : il deficit commerciale di 271,5 miliardi di yen e' stato piu' che compensato dall'avanzo nel primary account (+21,2% a 1.540 miliardi di yen) derivante dai proventi sugli investimenti all'estero. Significativo e' che la bilancia dei servizi sia in positivo per 61,5 miliardi di yen, trainata dal forte aumento dei turisti stranieri. Mentre la diminuzione del 10,9% dell'import e' legata soprattutto al calo dei prezzi petroliferi, si segnala negativamente il calo del 6,3% delle esportazioni.

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