
Giornata in forte ribasso per Fiat Chrysler Automobiles a Piazza Affari. Il titolo è rientrato in contrattazione e viaggia in calo di circa il 6%, dopo aver segnato un calo teorico dell'8%. È una giornata difficile per l'interno settore a causa delle attese sulle vendite di auto in Russia nel 2015, che potrebbero essere scese fino al 47% secondo le stime degli analisti, mentre la stampa russa ipotizza un calo del 36%. Sulla multinazionale guidata da Sergio Marchionne pesa poi la causa di 2 concessionari di Chicago, che, secondo Automotive News, affermano di essere stati indotti a falsificare i dati sulle vendite mensili dietro ricompensa di denaro. Vicenda su cui il Gruppo non commenta in attesa di ricevere la relativa documentazione.
Questa vicenda, il cui impatto è ancora tutto da verificare, non necessariamente potrebbe essere la causa scatenante della picchiata in borsa. Sul titolo invece potrebbe pesare l'esecuzione effettiva dei piani di sviluppo prodotto. Ad esempio il ritardo di Alfa Romeo Giulia che presentata nella veste estrema Quadrifoglio da 510 cavalli lo scorso 24 giugno, ancora non si palesa nelle versioni “normali.
Al salone di Detroit, due giorni fa, Fca ha presentato la prima auto ibrida della sua storia: la Pacifica, ma i tempi per l'arrivo nei concessionari si annunciano lunghi. E anche questo fattore potrebbe pesare sulla valutazione del titolo.
La risposta di Fca
Sebbene l'atto di citazione non sia ancora stato notificato a Fca Us «la società è convinta del fatto che la causa sia infondata e sia stata promossa dal legale interno del concessionario proprio nel momento in cui Fca Us discuteva con il gruppo del concessionario della necessità che quest'ultimo rispettasse i propri impegni in base a taluni dei contratti di concessione». La nota di Fca conclude sottolineando che «la società ha piena fiducia nell'integrità dei suoi processi di business e dei suoi rapporti con la rete e intende difendere vigorosamente il caso».
© Riproduzione riservata