Dal real estate ai servizi digitali fino all’organizzazione di fiere, alla sicurezza, all’ambiente e all’energia.
È una nuova ondata di matricole quella che sta per abbattersi sull’Aim Italia, il segmento di Piazza Affari dedicato alle Pmi. A differenza del listino maggiore di Borsa, l’Aim sembra infatti essere meno influenzato dalla volatilità dei mercati.
Sono almeno 14 le matricole che hanno in programma la quotazione nel 2016. In corsa per il debutto nel primo trimestre dell’anno c’è Abitare In, attiva nello sviluppo di iniziative nel real estate residenziale con focus su Milano, ma in coda c’è pure anche Siti, che produce macchinari per il settore della ceramica.
Nel gruppo delle quotande ci sono poi Magister (soluzioni per l'efficienza energetica), Scm Sim (intermediazione mobiliare), Mirabello Carrara (biancheria di alta gamma per la casa), Vetrya (servizi digital e soluzioni broadband), Indelb (prodotti per la refrigerazione), Fiera Rimini (organizzazione di manifestazioni), Energica (moto elettriche), Sicurezza e Ambiente (interventi successivi agli incidenti automobilistici), Comba Group (macchine utensili, automazione industriale e robotica), Dimms Control (servizi ingegneristici nel settore oil&gas), Smre (macchine industriali). Tra le debuttanti, infine, c’è Rinascita, cioè la Spac promossa da Franco Tatò.
«Non c’è da stupirsi del successo dell’Aim Italia - spiega Franco Gaudenti, amministratore delegato di EnVent Capital Market, investment banking firm basata a Londra e in Italia - Il motore dell’economia italiana è infatti rappresentato dalle Pmi che incidono per circa il 70% dell’export nazionale, costituendone la spina dorsale con la loro agilità e flessibilità: aziende in grandissima parte familiari, spesso leader con prodotti di nicchia, poco note generalmente al pubblico».
La capitalizzazione di mercato complessiva, a fine dicembre, di Aim Italia ha toccato i 3 miliardi di euro. Nell’anno in cui Borsa Italiana, nell’insieme, ha registrato la migliore performance tra tutte le piazze finanziarie europee con un +15% e nell’anno in cui il veterano “fratello maggiore“ Aim Uk ha compiuto 20 anni, Aim Italia si conferma dunque il mercato più adatto quale strumento di finanziamento delle small cap italiane. Da rilevare che le società quotate nel 2015 hanno raccolto complessivamente 283 milioni, dei quali cui il 90% in Ipo e il 10% attraverso la vendita di azioni esistenti.
«Il 2016 - ha continuato Gaudenti - sarà inoltre l’anno dei primi passaggi da Aim ad Mta di alcune tra le aziende a maggiore capitalizzazione e con tassi di crescita significativi».
Attualmente sono sei le società con una capitalizzazione superiore ai 100 milioni di euro: Tecnoinvestimenti, BioOn, Net Insurance, Lu-Ve Group e Masi Agricola e Rosetti Marino.
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