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Il nuovo tonfo del petrolio pesa sulle Borse asiatiche. La Cina interviene…

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la giornata dei mercati

Il nuovo tonfo del petrolio pesa sulle Borse asiatiche. La Cina interviene sul cambio

TOKYO – Anche la terza settimana dell'anno inizia per i mercati azionari sotto il segno di una forte volatilità e di diffusi ribassi, in presenza di un nuovo tonfo dei prezzi petroliferi. Dopo il venerdì nero sulle piazze occidentali, la Borsa di Tokyo ha aperto con un ribasso fin del 2,3% dell'indice Nikkei, che e' poi riuscito a chiudere con calo dell'1,12% a 16.955,57, vicino ai minimi da un anno e a una correzione del 20% dai picchi dell'anno scorso (quindi sulla soglia di un “mercato dell'Orso”). Un ulteriore forte calo dei prezzi del greggio (fin del 4%, con il Brent a 27,7 dollari al barile, minimi dal 2003) ha contribuito a esercitare pressioni ribassiste su altri mercati regionali.

Un cocktail di fattori negativi continua dunque a premere sui corsi: dal crollo del greggio sulla prospettiva del ritorno dell'Iran sui mercati internazionali ai timori per lo stato di salute dell'economia cinese, fino agli ultimi dati relativamente deludenti sull'economia Usa (su vendite al dettaglio e produzione).

Il governatore della banca centrale giapponese Haruhiko Kuroda ha comunque nuovamente espresso oggi una sua visione ottimista sulla moderata ripresa dell'economia giapponese a dispetto dei segnali di rallentamento sui mercati emergenti e ha ribadito di essere pronto a effettuare gli “aggiustamenti” di politica monetaria che dovessero rivelarsi necessari. Una sua dichiarazione alla fine della settimana scorsa – che pareva escludere nuovi allentamenti monetari nell'immediato – aveva peraltro contribuito a deprimere ulteriormente lo stato d'animo degli investitori.

Dalla Cina l'ultima notizia arrivata è che i prezzi immobiliari a dicembre si sono ripresi, con un aumento dell'1,6% superiore al +0,9% del mese precedente. Le Borse cinesi hanno oscillato tra il segno piu' e quello meno e nella seconda parte delle contrattazioni sono passate in positivo: la banca centrale cinese continua a offrire supporto al cambio del renminbi e ha annunciato nuove misure per limitarne la volatilità. L'istituto, che nelle scorse settimane si è mosso in maniera alterna sui cambi, ha annunciato che imporrà dei livelli di riserve sui depositi in yuan per le banche estere modellandoli su quelli delle banche nazionali. La mossa, che segue la sospensione ad operare sul mercato dei cambi decisa a fine 2015 per alcuni colossi come Deutsche Bank o Standard, mira a bloccare fondi per oltre 30 miliardi di dollari e ridurre così la volatilità e le operazioni speculative.

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