TOKYO - Forte rimbalzo oggi dei mercati azionari asiatici guidato dalla Borsa di Tokyo, che dopo aver toccato ieri i minimi da 15 mesi ha chiuso con l'indice Nikkei in rialzo del 5,88% (+941,27 punti) a 16.958,53 punti, sull'onda del recupero delle piazze occidentali legato all'attesa di nuovi e diffusi stimoli monetari a una economia globale in rallentamento. Mario Draghi e' riuscito a calmare i mercati facendo intravedere la possibilita' di ulteriori mosse espansive della Banca centrale europea – il che a sua volta rilancia le speranze di iniziative di supporto anche da parte di altre banche centrali -, mentre i prezzi del petrolio e di altre materie prime mostrano oggi una chiara tendenza al recupero e l'oro perde terreno con l'affievolimento dell'avversione al rischio da parte degli investitori internazionali.
Tuttavia le Borse cinesi continuano a sottoperformare le altre piazze, oscillando tra il segno meno e il segno più. Shanghai ha chiuso la seduta con un rialzo modesto, dello 0,3%.
Con lo yen tornato a indebolirsi leggermente sul dollaro vicino a un cambio a 118, gli investitori sul mercato di Tokyo hanno ripreso a comprare con determinazione in un mercato percepito come “oversold”, assecondati da alcuni dati relativamente positivi sull'economia giapponese e da rinnovate attese di iniziative da parte della Banca del Giappone, forse già' in occasione del board decisionale di settimana prossima.
Il Nikkei Flash Japan Manufacturing Purchasing Managers' Index indica che il settore manifatturiero resta piuttosto solido, con una lettura a gennaio di 52,4 appena inferiore al 52,6 di dicembre (che aveva rappresentato i massimi da 21 mesi). Tuttavia gli “input prices” sono leggermente scesi, per la prima volta da tre anni, in relazione al calo dei prezzi di varie materie prime, a partire dal petrolio. La Japan Chain Store Association ha altresi' reso noto che nel 2015, per la prima volta da 19 anni, le vendite presso i supermarkets (same stores) sono aumentate, con una espansioen dello 0,7% all'equivalente di 111 miliardi di dollari determinata anche dal rialzo del 2,5% dei prezzi alimentari.
Tra i singoli titoli, sempre in ascesa quello di Sharp: il gruppo di elettronica ha ricevuto una offerta di acquisto da parte della taiwanese Foxconn, ma secondo le ultime indiscrezioni le banche creditrici sarebbe orientare ad appoggiare una soluzione “nazionale” promossa dal fondo parapubblico Innovation Network Corp. of Japan.
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