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Kuroda usa ancora il «bazooka»: la Banca del Giappone introduce…

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Kuroda usa ancora il «bazooka»: la Banca del Giappone introduce tassi negativi

La Borsa di Tokyo si è indirizzata oggi in deciso rialzo e lo yen si è parecchio indebolito dopo la decisione della Banca del Giappone di allentare ulteriormente la politica monetaria a sostegno dell'economia attraverso l'introduzione a sorpresa di tassi di interesse negativi: dopo forti oscillazioni, l'indice Nikkei ha chiuso in rialzo del 2,8% nonostante l'arrivo di alcuni dati macroeconomici deludenti.

La vera sorpresa - un nuovo “colpo di bazooka” del governatore Haruhiko Kuroda - è l'entrata della BoJ su una scia su cui aveva fatto da battistrada la Banca centrale europea, con l'introduzione di tassi di interesse negativi (-0,1%, dal precedente +0.1%) per i depositi in eccesso delle istituzioni finanziarie presso la banca centrale. Una mossa accompagnata dall'affermazione che, se necessario, i tassi diventeranno ancora piu' negativi. L'iniziativa smentisce smentisce indicazioni precedenti ed e' stata presa con una risicata maggioranza di 5 a 4 tra i membri del board. Sara' varato un sottosistema a tre fasce (tassi positivi, tassi zero e tassi negativi) per gli asset parcheggiati delle istituzioni finanziarie. Non e' stato invece aumentato l'acquisto di bond e altri asset (come alcuni investitori avrebbero preferito). Ridotte le stime sull'inflazione per l'anno fiscale che inizia ad aprile a un ;0,8% rispetto al precedente +1,4% , il raggiungimento del sempre più' sfuggente target del 2% sull'inflazione e' stato rinviato - con l'argomento del continuo calo dei prezzi petroliferi - di altri sei mesi intorno alla prima meta' dell'anno fiscale 2017 (marzo-ottobre).

Vari investitori in effetti si attendevano mosse espansive da parte della BoJ sia in relazione a un peggioramento dello scenario delle aspettative di inflazione sia perche' la Banca centrale europea ha segnalato un orientamento possibilista verso un ulteriore allentamento della sua politica monetaria (contrariamente alla Federal Reserve, che non esclude una prossima continuazione della manovra di rialzo dei tassi americani). Ma fino a stamane la maggioranza degli analisti ipotizzava un rinvio a primavera di iniziative concrete a Tokyo.
Intanto gli ultimi dati segnalano che l'inflazione in Giappone resta vicina allo zero: a dicembre i prezzi al consumo “core (che includono quelli dell'energia ma escludono gli alimentari freschi) sono saliti solo dello 0,1% rispetto a un anno prima, in linea con il mese precedente.
La spesa delle famiglie a dicembre è scesa al ritmo più veloce da quasi un anno, con un calo del 4,4%. La produzione industriale è inoltre scesa a dicembre dell'1,4% rispetto al mese precedente, piu' delle attese. E gia' era stata segnalata una contrazioen delle esportazioni a dicembre. Per contro, continuano i segnali di irrigidimento del mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione a dicembre e' rimasto al 3,3%, dopo esser migliorato di 0,2 punti percentuali a novembre.

La disponibilità di posti di lavoro si piazza ai massimi da 24 anni, con 1,27 posizioni disponibili per ogni richiesta. Dopo le dimissioni annunciate ieri del ministro delle politiche economiche e fiscali Akira Amari (scivolato su uno scandalo di presunte bustarelle), l'esecutivo ha perso uno dei principali artefici dell'Abenomics, sulla cui efficacia si stanno rafforzando i dubbi alla luce della performance erratica dell'economia (che ha evitato di un soffio una nuova recessione in autunno). Amari, tra l'altro, era considerato un fautore della “crescita”, in contraltare con Taro Aso, che come ministro delle Finanze deve “frenare” sottolineando le esigenze di consolidamento fiscale.

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