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Octo, la «scatola nera» italiana sbarca a Wall Street

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Octo, la «scatola nera» italiana sbarca a Wall Street

  • –Carlo Festa

La «scatola nera» Made in Italy, dopo aver conquistato gli Stati Uniti, ora punta a fare breccia nel tempio della finanza, a Wall Street.

Octo Telematics si starebbe apprestando ad avviare il processo per sbarcare nella Borsa più importante del mondo e avrebbe affidato un incarico in questa direzione aun pool di banche: secondo quanto indicato dal New York Times la società romana avrebbe infatti incaricato un plotone di banche estere (Credit Suisse, Citigroup, Bank of America Merrill Lynch e JPMorgan Chase) di organizzare lo sbarco sul mercato finanziario di Wall Street. In effetti, secondo fonti ascoltate dal Sole 24 Ore, l’operazione sarebbe concretamente allo studio, anche se è stata tenuta segreta e confidenziale per diversi mesi e soltanto ora cominciano a trapelare le prime indiscrezioni. L’obiettivo sarebbe molto ambizioso: la società capitolina punta infatti a strappare una valutazione di oltre 2 miliardi di dollari e dal collocamento verrebbero raccolti circa 350 milioni di dollari.

Ma l’impresa è possibile perché Octo Telematics, da caso esclusivamente italiano, è diventato un fenomeno internazionale grazie soprattutto all’espansione commerciale negli Stati Uniti, dove l’Ipo diventa dunque una logica conseguenza. La Octo Telematics ha avuto la geniale idea di inventare un tipo di «scatola nera» per automobili e moto, un apparecchio grande come un pacchetto di sigarette che ha permesso alle compagnie di monitorare i sinistri degli assicurati, consentendo dunque sostanziosi risparmi ai gruppi assicurativi.

Oggi con questa tecnologia, di cui detiene il brevetto e con il 45% del mercato mondiale , Octo ha 3 milioni e mezzo di clienti in svariati paesi del mondo: dalla Cina fino al Regno Unito e poi in India, Brasile ma soprattutto negli Stati Uniti dove la tecnologia italiana è stata adottata da 7 compagnie Usa.

La società romana oggi fa capo alla conglomerata russa Renova Group, holding dell’oligarca, assai vicino a Vladimir Putin, Viktor Vekselberg. Proprio Octo era stata ceduta quasi due anni fa a Renova dal fondo Charme della famiglia Montezemolo .

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