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Credito, risparmio e regole all’esame di Banca d’Italia

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OGGI IL FOREX DI TORINO

Credito, risparmio e regole all’esame di Banca d’Italia

Prenderà la parola alle undici e trenta, di fronte a un pubblico di banchieri e operatori finanziari riuniti qui al Lingotto di Torino per il ventiduesimo congresso annuale del Forex. E questa volta non è una formula di rito dire che c'è attesa per quel che dirà il governatore della Banca d'Italia. Negli ultimi due mesi e mezzo un fuoco di fila di problemi, d'interrogativi, di questioni nuove ha investito il settore finanziario italiano e i risparmiatori.

Senza contare che un mondo denso d'incognite geopolitiche e di fattori di rischio che si chiamano Cina, Fed, petrolio, ha bussato con violenza alle porte dei mercati, bruciando in poche sedute decine di miliardi di capitalizzazione. È assai probabile, dunque, che nel suo intervento Ignazio Visco affronterà i principali nodi sul tappeto, anche quelli che riguardano il profilo regolamentare. Per esempio, c'è il problema del bail in. Le nuove norme sul «salvataggio interno» hanno profondamente cambiato le modalità seguite sinora in Italia e in Europa al momento di stendere una rete di sicurezza per il risparmio. Com'è stato ricordato ieri dal direttore generale dell'Assonime, Stefano Micossi, quando si cominciò a parlare di bail in, nel 2010, l'idea era di imporre ai banchieri che le spese di una crisi bancaria e finanziaria fossero pagate da loro, perché nella prima fase della grande crisi internazionale le spese della crisi le avevano pagate i contribuenti. Senonché oggi sarebbe molto utile poter disporre di strumenti più adatti a garantire stabilità, finanziaria e sociale, e a non far vacillare la fiducia dei risparmiatori proprio nei momenti più difficili. Oltretutto, si è scoperto in questi mesi(in Europa, non solo in Italia) che in molti casi risparmiatori scottati da una crisi bancaria e contribuenti sono fisicamente le stesse persone.

La Banca d'Italia sin dall'inizio del negoziato con l'Europa aveva detto che sarebbe stato necessario far molta attenzione a non applicare queste regole in modo retroattivo, perché modificare contratti finanziari già in essere vuol dire introdurre elementi d'incertezza. E qualche giorno fa uno dei diretti collaboratori di Ignazio Visco ha sottolineato che «il giudizio sulle nuove norme è aperto» e ha ribadito che sarebbe essenziale una rivisitazione di tempi e modalità di applicazione di questa normativa europea, soprattutto quando i problemi finanziari derivino da eventi esterni di natura eccezionale. Sarà interessante quindi vedere se Visco oggi riprenderà questo tipo di considerazioni. Analogamente, è possibile che il Governatore si soffermi sull'accordo raggiunto con per lo smaltimento delle sofferenze bancarie attraverso una garanzia di stato a pagamento, progetto che ha finora avuto un'accoglienza fredda dai mercati. Il timore, infatti, è che il nuovo schema non aiuti abbastanza quel processo di cessione dei prestiti difficili che potrebbe accrescere nei bilanci bancari le risorse disponibili per il credito all'economia. Di certo, non mancherà nell'analisi di Ignazio Visco l'esame del quadro macroeconomico e delle prospettive della crescita economica, nonché la valutazione di alcuni elementi di fragilità strutturale del nostro paese che fanno da sfondo ai problemi finanziari: i dieci punti di Pil persi nell'arco dei sette anni di crisi che abbiamo alle spalle, una giustizia che ha tempi ancora troppo lenti, la riforma della Pa che è in cantiere ma che, ora, va concretamente messa in atto.

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