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Arriva il primo minibond garantito da forme di Parmigiano Reggiano: ecco…

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Non solo alchimie finanziarie

Arriva il primo minibond garantito da forme di Parmigiano Reggiano: ecco come funziona

Di solito quando si parla del collaterale di un prestito obbligazionario si guarda alla scadenza, stavolta invece si farà forse meglio a considerarne la stagionatura. Già, perché sui mercati finanziari è infatti arrivato il primo Minibond garantito da forme di Parmigiano Reggiano. Non c’è in effetti da stupirsi, dato che l’emittente si chiama 4 Madonne Caseificio dell’Emilia, una cooperativa modenese che produce 75mila forme l’anno del celebre formaggio, coprendo quasi il 2% della produzione mondiale, e che quindi offre in pegno il bene più prezioso che possiede.

Un «Parmesan Bond» a 5 anni, rimborsabile a rate
Sotto l’aspetto strettamente finanziario tecnico, il Minibond (che qualcuno già chiama «Parmesan Bond») emesso la scorsa settimana ha caratteristiche simili ad altri strumenti di questa tipologia creata negli ultimi anni per favorire l’accesso al mercato dei capitali anche a imprese di taglia particolarmente ridotta. Ha un valore nominale di 6 milioni di euro ed è quotato sul segmento ExtraMot di Borsa Italiana ( Codice Isin IT0005159543), scadrà a gennaio 2022 e garantisce un rendimento fisso annuo del 5% con cedola semestrale. Il rimborso del capitale è previsto in cinque tranche annuali nella misura del 20% del valore nominale a partire da gennaio 2018 con estinzione totale del prestito il 27 gennaio 2022.

La particolarità sta appunto nello strumento posto a garanzia, cioè forme di Parmigiano per un importo pari al 120% del valore dell'emissione: nel malaugurato caso di default dell’emittente, stavolta, per i sottoscrittori almeno il gusto sarà assicurato. Non si tratta però di uno strumento accessibile a tutti, perché l’operazione, curata da Pairstech Capital Management come Arranger e Global coordinator, da Frame Capital in qualità di Co-arranger e assistita da Hogan Lovells per la parte legale e dallo Studio Pederzoli&Associati come Advisor, è riservata ai soli investitori professionali.

Il Minibond consentirà anche di aumentare la stagionatura delle forme
I fondi derivanti dall’emissione delle obbligazioni verranno utilizzati a supporto del piano di valorizzazione ed espansione commerciale, oltre che ad un riequilibrio delle fonti di finanziamento della Cooperativa. Si tratta di un pegno di tipo rotativo, quindi mano a mano che le forme arrivano alla stagionatura desiderata saranno vendute e sostituite da altre forme più «giovani». Sotto questo aspetto, sottolineano dall’azienda, il minibond servirà anche a consentire di aumentare la stagionatura del parmigiano in modo da poterne aumentare i margini di guadagno.

«Con la quotazione dei Minibond la cooperativa si doterà delle risorse adeguate per il consolidamento della struttura e la valorizzazione del Parmigiano Reggiano oggi prodotto e per il quale si sono ottenuti diversi riconoscimenti. Sarà inoltre possibile programmare l'acquisizione di materia prima per il funzionamento a pieno regime degli impianti della Cooperativa», conferma Andrea Nascimbeni, Presidente del Caseificio 4 Madonne. Mentre Vito Ferito, associated partner di Frame Capital Uk, tiene a sottolineare l’importanza dell’operazione soprattutto in chiave di diversificazione delle fonti di finanziamento di medio-lungo termine per le Pmi italiane e si augura «di poter sostenere altre aziende con caratteristiche simili».

Non solo Parmigiano, il precedente di Credem con il Prosciutto di Parma
L’utilizzo del Parmigiano nella finanza non è peraltro una novità, visto che da anni Credem, l’istituto bancario più radicato nel territorio emiliano, ne custodisce forme nei propri caveau e concede aperture di credito in conto corrente ai clienti dietro garanzie reali quali pegni non solo sul formaggio, ma anche sul Prosciutto di Parma. Proprio la scorsa settimana, inoltre, il Gruppo Tenute Salva Terra aveva sottoscritto con un pool di banche un finanziamento da 9 milioni di euro con l’innovativa garanzia del privilegio sul vino in cantina. A finire in pegno, in quel caso, bottiglie adatte all’invecchiamento come l’Amarone e altri vini della Valpollicella. Il gusto, prima di tutto.

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