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Credit Suisse crolla in Borsa dopo il primo rosso in bilancio dal 2008.…

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TITOLO AI MINIMI DA 24 ANNI

Credit Suisse crolla in Borsa dopo il primo rosso in bilancio dal 2008. Titolo ai minimi da 24 anni

Pesante ribasso alla Borsa di Zurigo per Credit Suisse. Il colosso bancario elvetico sta infatti perdendo oltre il 10% dopo aver riportato prima dell'avvio della seduta di scambi i conti per il 2015 che hanno visto una perdita netta di 2,94 miliardi di euro, il primo anno in rosso dal 2008. Il titolo viaggia sui livelli più bassi degli ultimi 24 anni. Il risultato è figlio soprattutto della svalutazione goodwill messa a bilancio per riflettere il crollo della valutazione di un asset comprato nel 2000 per 11,5 miliardi di dollari. Si tratta della banca americana Donaldson, Lufkin & Jenrette: con quella mossa Credit Suisse mirava a raggiungere una massa critica sufficiente a competere con le big di Wall Street ma l'operazione non ha dato i risultati sperati. Credit Suisse ha inoltre avviato un percorso per ridurre la propria enfasi sull'investment banking a favore dell'asset management. Il gruppo ha inoltre annunciato che ridurrà i propri effettivi di 4000 unità, inclusi consulenti e personale a contratto.

Credit Suisse chiude il 2015 con una perdita netta di competenza di 2,94 miliardi di franchi svizzeri, più dei 2,12 miliardi previsti da un sondaggio Reuters tra gli analisti. Nell’ultimo trimestre il passivo è stato ancora più pesante: ben 5,8 miliardi di franchi svizzeri.
Sul rosso annuale pesano anche i 355 milioni di costi di ristrutturazione emersi nel quarto trimestre in tutte le divisioni del gruppo per effetto del nuovo piano strategico. Per i contenziosi il gruppo ha stanziato oltre 820 milioni. Credit Suisse nonostante la perdita ha proposto la distribuzione di una cedola di 0,7 franchi svizzeri anche sotto forma di scrip dividend. Credit Suisse ha un ratio patrimoniale Cet1 dell'11,4 per cento, inferiore al 12,4% atteso dagli analisti: questa è stata una delle sorprese negative che più hanno colpito gli investitori. I requisiti patrimoniali infatti non sono migliorati come da attese dopo l’aumento di capitale da 6,4 miliardi di franchi alla fine del 2015. Tuttavia nel 2016 è in programma il collocamento parziale della divisione svizzera della banca da cui la banca si aspetta di raccogliere tra i 2 e i 4 miliardi di franchi. Il piano strategico annunciato ad ottobre mira a tagliare oltre 3 miliardi di franchi di costi entro il 2018.

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