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Popolare Vicenza, la perdita 2015 sale a 1,4 miliardi, giù la…

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BILANCIO ANNUALE

Popolare Vicenza, la perdita 2015 sale a 1,4 miliardi, giù la raccolta

La Popolare di Vicenza chiude il 2015 con una perdita di 1,4 miliardi di euro, in aumento rispetto al rosso di 758 milioni del 2014. Sui conti, si legge in una nota, hanno pesato accantonamenti e rettifiche per oltre 2,3 miliardi, la maggior parte dei quali (1.333 milioni) rappresentati da perdite su crediti e da accantonamenti al fondo rischi e oneri (513 milioni). L'aumento delle perdite, salite di 350 milioni rispetto a giugno, deriva in gran parte da riclassificazioni del capitale finanziato dall'istituto.

La banca precisa che, inclusi gli effetti del prospettato rafforzamento patrimoniale, confermato per un ammontare fino a 1,5 miliardi di euro, il Cet1 (Common equity tier 1, il principale indicatore sulla solidità patrimoniale) si attesta su un valore superiore al 12%, maggiore del target Srep (Supervisory review and evaluation process) della Bce (10,25%) e il Total Capital Ratio oltre il 14%. Molto negativo il dato della raccolta totale del gruppo, scesa nel corso del 2015 da 45,3 a 36,5 miliardi (-8,8 miliardi, in calo del 19,4%) rispetto a fine 2014, con un calo ancora più sostenuto di quella diretta (scesa del 23,3% a 21,9 miliardi). «La riduzione della raccolta diretta va posta in relazione a fenomeni che hanno interessato la Banca in corrispondenza» delle perquisizioni della Guardia di Finanza a settembre e dell'approvazione del decreto salva banche a dicembre, afferma la banca. I crediti deteriorati verso la clientela sono saliti di 1,1 miliardi a 5,3 miliardi con l'indice di copertura dei crediti deteriorati pari al 42,41% (37,9% a fine 2014).

La banca ha anche confermato un target di utile netto superiore a 200 milioni nel 2018 e 300 milioni nel 2020. A fine piano il Cet1 è inoltre previsto al 12,9% e il Total Capital Ratio al 13,7%. Il Piano industriale 2015-2020 include l'implementazione, a partire dal primo gennaio di quest'anno, del nuovo modello di servizio alla clientela cona la creazione di due nuove divisioni: Community Banking e Corporate/Pmi&Private Banking, la chiusura dal giugno 2015 di 74 sportelli su un totale di circa 150 previsti a Piano (i rimanenti sportelli verranno chiusi entro il giugno 2016) e la cessione di partecipazioni non strategiche con quelle di ICBPI e Save che hanno comportato plusvalenze nette pari rispettivamente a 167 milioni e 17 milioni.

La banca ha confermato «l'aumento di capitale fino a 1,5 miliardi di euro da sottoporre all'Assemblea Straordinaria dei Soci» e che il cda ha «aggiornato il Piano Industriale 2015-2020 alla luce dei risultati consuntivi 2015 e delle più recenti evoluzioni del mercato».

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