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Tokyo, investitori in fuga dalla Borsa. Il Nikkei perde un altro…

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la giornata dei mercati

Tokyo, investitori in fuga dalla Borsa. Il Nikkei perde un altro 2,3%

TOKYO - Un'altra giornata di passione per la Borsa giapponese che, reduce dal crollo del 5,4% di ieri, ha chiuso con un nuovo ribasso del 2,3% del Nikkei (dopo aver perso anche il 4% nel durante). L'indice dei principali titoli e' sceso ai minimi dall'autunno 2014, il periodo in cui la banca centrale “raddoppiò'” la sua politica monetaria ultraespansiva introdotta l'anno prima. I timori di ritorno di una crisi finanziaria globale, connessa anche a un percepito rischio di recessione mondiale, stanno generando una vera e propria fuga dall'azionario. Alla precedente debolezza dei mercati europei hanno corrisposto le oscillazioni di Wall Street, ormai in attesa – come tutti – delle imminenti dichiarazioni del vertice della Federal Reserve al Congresso: si spera di ricavare dalle parole di Janet Yellen lumi sugli orientamenti della banca centrale americana sul fronte dei tassi.
Il trend ribassista a Tokyo e' guidato ancora una volta dai titoli bancari: il sottoindice Topix del settore ha visto spazzare via l'equivalente di circa 95 miliardi di dollari di capitalizzazione dallo scorso 28 gennaio. Sugli esportatori pesa la tendenza al rafforzamento dello yen, salito nella fascia bassa id un cambio tra 114 e 115 sul dollaro (a fine gennaio era sopra quota 121). La generale avversione al rischio da parte degli investitori internazionali premia la divisa giapponese, ma deprime le prospettive di redditivita' della Corporate Japan. Il calo dei prezzi petroliferi, inoltre, continua a schiacciare le quotazioni delle azioni nel comparto energia e materie prime. Ad aggravare la situazione c'e' il forzato disimpegno degli investitori al dettaglio, chiamati dai “margin calls” a rientrare dalle loro scommesse.
Secondo alcuni osservatori, il rally azionario promosso dall'Abenomics rischia ormai di potersi considerare concluso: oltre la meta' delle societa' incluse nella prima sezione della Borsa di Tokyo tratta ormai sotto il valore di libro. Ormai generale, poi, e' la sensazione che l'ultima mossa della Banca del Giappone annunciata il 29 gennaio – l'introduzione di tassi negativi per la prima volta nel sistema – sia stata controproducente: se voleva indebolire lo yen, nulla ha potuto contro il nuovo clima internazionale che valorizza la valuta nipponica come bene-rifugio in tempi di turbolenze, mentre ha indotto un vero e proprio crollo dei titoli bancari. Il premier Shinzo Abe e' intervenuto oggi per sottolineare che i fondamentali dell'economia giapponese restano solidi e che la Borsa soffre soprattutto per fattori internazionali. Ma lunedì' il dato sul Pil del quarto trimestre potrebbe essere negativo.
Tra i singoli titoli, resiste quello di Fanuc (robotica e componentistica), che ha annunciato un piano di riacquisto di azioni proprie. Bene anche Sumco dopo l'annuncio di utili superiori alle attese nel 2015. Sprofonda invece il titolo di Bandai Namco sulla scia di una revisione al ribasso delle stime sugli utili operativi. Male anche il settore delle comunicazioni, a partire da KDDI dopo che il suo principale azionista, Kyocera, ha deciso di rivendere alla societa' una parte della sua partecipazione. Intanto il board di Asahi Group ha formalizzato una offerta da oltre 400 miliardi di yen (3,5 miliardi di dollari) per le birre Peroni e Glolsch, messe in vendita da SABMiller. Ma ci sono anche proposte rivali.
I mercati cinesi restano chiusi per tutta la settimana per le festivita' del capodanno lunare, mentre Hong Kong e Seul riaprono domani.

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