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Mediobanca: utile netto a 321 milioni (+23%),…

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semestrale

Mediobanca: utile netto a 321 milioni (+23%), oltre le attese

Il gruppo Mediobanca ha chiuso il primo semestre 2015-16 (allo scorso dicembre) con un utile netto di 321 milioni di euro, in progresso del 23% rispetto ai 261 milioni dell'anno prima. Il risultato è oltre il consensus che era in media di 310 milioni. La performance è stata favorita in particolare dalle attività di credito al consumo, con un utile netto raddoppiato per Compass a 66,1 milioni, che - sottolinea una nota - è il miglior risultato finora registrato dalla società. Semestre in utile per Chebanca (5 mln).

In evidenza anche l'incremento del margine di interesse del gruppo (+10% a 604 milioni), grazie appunto al comparto retail e credito al consumo (+14% a 456 mln), che beneficia di maggiori margini e volumi. Le commissioni sono in ripresa nel secondo trimestre (+37%) trainate dall'attivita' di investment banking. Gli utili da cessioni ammontano a 93 milioni su vendite di partecipazioni per 295 mln. In riduzione le rettifiche su crediti (-25% a 224 mln) e il costo del rischio. Le attività deteriorate nette calano per il quarto trimestre consecutivo (-12% a 1,1 mld), con una copertura in aumento al 53%. Mediobanca - rileva la nota - è «tra le migliori banche per qualità degli attivi creditizi».

Nagel, confermo pay out 40%, spazio per più dividendo se mercati ok. Mediobanca dunque vede «lo spazio» per aumentare il dividendo nell'esercizio 2015/2016, rispetto agli 0,25 euro distribuiti l'anno precedente. Lo ha detto l'amministratore delegato, Alberto Nagel, presentando i conti del primo semestre. «Noi confermiamo la nostra politica di ’payout’ al 40% - ha spiegato - ma, se i numeri avessero la progressione che abbiamo visto e se i mercati ci aiutassero in maniera diversa rispetto alle ultime settimane, credo ci sia lo spazio per migliorare il dividendo, anche perché il 40% di un utile maggiore equivale a un dividendo maggiore». E sempre Nagel interpellato sulle ipotesi di stampa che lo vorrebbero candidato alla guida di Unicredit: «Io sono forse uno degli ultimi mohicani che crede che l’appartenenza a una maglia e la gratitudine a un’istituzione che mi ha dato molte gratificazioni sia più importante delle ambizioni del sottoscritto». (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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