TOKYO - Nuovo forte cedimento della Borsa di Tokyo – dopo la pausa di ieri per festivita' -, legato al forte rialzo di ieri dello yen. Il Nikkei ceduto oltre il 5% fin dall'inizio delle contrattazioni ed e' rimasto in territorio fortemente negativo fino a chiudere a 14.952,61 punti, in ribasso del 4,84 per cento. Su base settimanale, si tratta del peggior crollo del mercato azionario giapponese (vicino al 13%) dai tempi dell'esplosione della crisi finanziaria globale nell'ottobre 2008.
Il cambio dello yen si e' situato poco al di sopra di quota 112 su dollaro, dopo esser precipitato ieri fino a 110,8 : il suo rapido apprezzamento promette di costringere in massa i grandi gruppi giapponesi a riveder al ribasso le loro proiezioni sugli utili. Penalizzati dunque, i titoli soprattutto delle societa' esportatrici (a partire dagli automobilistici), ma stanno cedendo parecchio terreno anche i titoli dei broker, come Nomura e Daiwa Securities. Questa volta, inoltre, al calo della Borsa corrisponde anche quello dei prezzi obbligazionari, con i tassi sui bond decennali risaliti allo 0,025 per cento.
Un senso di crisi pervade anche le sfere politiche in mezzo a questa fuga generale degli investitori dal mercato azionario, sia pure considerata commessa soprattutto a fattori internazionali. Il ministro delle Finanze Taro Aso ha espresso che il G20 di Shanghai debba affrontare il tema della volatilita' dei mercati valutari con un approccio di coooperazione. Il primo ministro Shinzo Abe si e' incontrato a sorpresa con il Governatore della Banca del Giappone Haruhiko Kuroda, il cui annuncio del 29 gennaio scorso sull'introduzione di tassi negativi ha finito per aggravare le tensioni sui mercati. Così' si sono diffuse voci su un possibile prossimo intervento delle autorità' giapponesi sul mercato forex. L'intera strategia dell'Abenomics appare in crisi. E lunedi' il dato preliminare sul Prodotto interno lordo del quarto trimstre potrebbe risultare negativo.
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