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Luxottica, il nodo delle deleghe e il dossier Zeiss

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Luxottica, il nodo delle deleghe e il dossier Zeiss

  • –Marigia Mangano

Il tema della governance e gli assetti al vertice tornano sul tavolo di Luxottica. Con possibili ascese del superconsulente Francesco Milleri, amico e manager fidato di Leonardo Del Vecchio, candidato secondo indiscrezioni a ricoprire la poltrona di vicepresidente esecutivo. Tutto questo mentre il mercato vocifera di un possibile interesse del colosso degli occhiali per il gruppo tedesco Carl Zeiss.

Il pressing del board

La composizione del consiglio di amministrazione e l’assegnazione delle deleghe potrebbe a breve tornare sul tavolo del gruppo Luxottica. Secondo quanto ricostruito dal Sole24 Ore, dopo l’addio di uno dei due amministratori delegati, Adil Mehboob-Khan, che insieme all’altro co ceo Massimo Vian era stato nominato meno di un anno e mezzo fa, con il maggior azionista, Leonardo Del Vecchio che ha preso tutte le deleghe sui mercati, ci sarebbe un pressing informale da parte del board ad “ufficializzare” alcune posizioni chiave nell’organigramma di Luxottica e nella strategia del gruppo. Il riferimento è al consulente di Del Vecchio, Francesco Milleri che, stando a indiscrezioni, continuerebbe ad avere un ruolo chiave tra le mura del colosso degli occhiali. Già in passato, l’assegnazione di un possibile ruolo a Milleri era sfociato nelle dimissioni dell’ex amministratore delegato Enrico Cavatorta. In quella occasione, il progetto, poi non decollato era quello di far affiancare Cavatorta da Milleri. Del resto il consulente e amico fidato del patron di Luxottica, si racconta, è di fatto l’uomo chiave all’interno del gruppo degli occhiali. L’idea, al momento senza alcuna conferma, sarebbe quella di nominare Milleri vicepresidente esecutivo di Luxottica, spostando così nelle suo mani alcune deleghe. Tanto più che dopo l’uscita dell’amministratore delegato entro fine aprile, quando si terrà l’assemblea dei soci, bisognerà decidere se diminuire il numero dei consiglieri o cooptare nel board un altro amministratore. Che, appunto, potrebbe essere Milleri. Si tornerebbe così a quel progetto di triunvirato a cui il patron di Luxottica aveva pensato subito dopo l’uscita di Andrea Guerra. Progetto poi sostituito dalla doppia poltrona di amministratore delegato e oggi nuovamente tornato in discussione.

Che gli assetti al vertice siano delicati e ancora in via di definizione lo ha fatto capire lo stesso Del Vecchio che nella recente intervista fatta al Corriere della Sera aveva spiegato il suo ritorno in prima linea al vertice di Luxottica così: «E’ mio dovere pensare alla successione e ho già iniziato a guardare dentro l’azienda. Abbiamo delle seconde linee eccellenti, il mio successore è tra di loro». Una affermazione che ha fatto sorgere una serie di altri interrogativi: se il successore, evidentemente, non è stato ancora individuato, questo vuol dire che si assisterà nel giro di un anno alla nomina di un altro manager interno che andrà ad affiancare Vian o lo sostituirà? E qui potrebbe entrare in gioco, appunto, Milleri.

Zeiss e il ritorno di Essilor

Proprio i dubbi e l’incertezza che ormai da tempo caratterizza la gestione del colosso degli occhiali, rischiano di avere ripercussioni in Borsa. Dall’annuncio delle dimissioni del ceo Adil Mehboob-Khan e in uno scenario assai delicato per i mercati il titolo ha già bruciato il 12,5% della capitalizzazione, con le azioni scese da 57 euro a poco più di 50 euro. Questo nonostante il colosso degli occhiali, definito uno dei gioielli del made in Italy, continua a macinare utili e a incrementare le vendite, risultati che sotto molti aspetti rappresentano ancor oggi l’eredità della passata gestione di Andrea Guerra. Naturale che alcuni colossi come la francese Essilor stiano guardando con attenzione agli sviluppi di questa partita. Già in passato Luxottica, durante la gestione Guerra, aveva esplorato questo dossier per sei mesi. L’eccessiva diluizione della famiglia Del Vecchio, che sarebbe scesa al 30% dall’attuale 66% fece tramontare il dossier. A questo punto, però, alcune fonti non escludono che la grande alleanza italo francese possa tornare d’attualità. Una fusione con il big dell’occhialeria specializzato nella produzione di lenti correttive sarebbe per Del Vecchio un modo per affrontare una volta per tutte il tema del passaggio generazionale, definiti in termini di assetti proprietari, ma non di certo sul fronte gestionale. Altre fonti invece riferiscono che si starebbe studiando da diversi mesi un altro dossier, questa volta tedesco e comunque molto lontano dagli ordini di grandezza di Essilor. Si tratta del gruppo tedesco Zeiss.

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