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Giappone, il Pil torna a contrarsi: -1,4% annualizzato nel quarto trimestre. Solo +0,4% nell'intero 2015

TOKYO - Si è contratto piu' delle attese il Prodotto interno lordo giapponese nel quarto trimestre 2015: secondo i dati preliminari rilasciati oggi, il Pil e' calato dello 0,4% sul trimestre precedente e dell'1,4% su base annualizzata (contro attese medie di un arretramento annualizzato intorno all'1,2%). La fiacchezza della terza economia mondiale - solo +0,4% in termini reali nell'intero 2015, una performance inferiore anche a quella del'Italia - rilancia i timori sullo stato di salute e le prospettive dell'economia globale oltre che sull'efficacia delle strategie dell'Abenomics (anche se oggi la Borsa registra un grande rimbalzo, sullo yen indebolito e la spinta delle precedenti performance di Wall Street e piazze europee).

Il ritorno del Pil al passo del gambero e' stato provocato soprattutto dalla debolezza dei consumi (pari al 60% dell'economia), che hanno registrato un calo dello 0,8%, una performance peggiore delle aspettative. Per contro, gli investimenti di capitale delle imprese sono saliti a sorpresa dell'1,4%, mentre erano pronosticati in calo. La domanda interna ha tolto 0,5 punti percentuali alla crescita mentre quella esterna ha aggiunto 0,1 punti percentuali. L'export e' comunque sceso dello 0,9%, mentre l'import e' calato dell'1,4%. negativa anche a voce “Public investment” (meno 2,7%).

L'anno scorso il periodo aprile-giugno aveva evidenziato un Pil negativo, mentre il terzo trimestre dell'anno, dopo una lettura preliminare anch'essa negativa, e' stato rivisto al rialzo (oggi a un dato definitivo dell'1,3% annualizzato).

Il nuovo ministro delle politiche economiche Nobuteru Ishihara ha commentato rilevando che i fondamentali dell'economia nipponica resterebbero sostanzialmente buoni a dispetto della volatilita' dei mercati, anche se ci si e' messo persino il tempo insolitamente bello a ridurre i consumi invernali. Tuttavia e' il persistente ristagno dei salari reali (nel 2015, -0,9% come media mensile di declino) a non deporre in favore di un rilancio della spesa delle famiglie.

A fronte della debolezza della congiuntura e dell'inflazione, vari analisti ritengono che la Banca del Giappone dovra' a marzo allentare ulteriormente la politica monetaria, benche' l'ultima mossa a fine gennaio (annuncio dell'introduzione da domani di tassi negativi nel sistema) abbia finito per accrescere ulteriormente l'instabilita' dei mercati e ottenuto risultati per ora opposti a quelli desiderati (con un calo della Borsa e un rialzo dello yen, oggi un po' rientrati). Si rilancia anche la possibilità' di nuovi stimoli fiscali, dopo che nei tre anni in cui Abe e' stato al potere ben 5 trimestri su 12 hanno registrato un Pil di segno negativo. Alcuni consiglieri del premier cominciano gia' a suggerirgli un nuovo rinvio dell'aumento dell'imposta sui consumi dall'8 al 10%, prevista per il primo aprile dell'anno prossimo. Il portavoce del governo Suga ha comunque ribadito anche oggi che l'incremento dell'Iva sarà varato, a meno che non si manifesti sui mercati una situazione simile a quella del 2008.

In termini nominali, l'economia giapponese nel quarto trimestre 2015 si e' contratta dello 0,3%, mentre nell'intero 2015 risulta in espansione del 2,5 per cento nominale.

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