Finanza & Mercati

3/3 Tre rischi da tener d'occhio per i gestori / Crisi delle banche centrali

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    MERCATI FINANZIARI

    Dalla recessione Usa alla crisi delle banche centrali: i tre rischi da tenere d’occhio per i grandi gestori

    3/3 Tre rischi da tener d'occhio per i gestori / Crisi delle banche centrali

    Il Quantitative easing, ossia le colossali iniezioni di liquidità decise in questi anni dalle banche centrali (Fed in primis) è stata la principale medicina che le autorità monetarie in tutto il mondo hanno utilizzato per far fronte alle conseguenze della grande crisi finanziaria del 2008. Se indubbiamente il Qe ha fatto bene ai mercati finanziari la sua efficacia nel risollevare le sorti dell’economia è assai meno conclamata. L’obiettivo di far risalire l’inflazione ad esempio appare assai difficile da conseguire e oggi la deflazione è uno spettro che minaccia tutte le principali economie occidentali. Le difficoltà della Fed nel proseguire nel suo percorso di rialzo dei tassi di interesse dimostrano poi come le politiche ultraespansive siano molto facili da iniziare ma molto complicate da portare a termine. Se tutte le principali banche centrali adottano politiche espansive per svalutare la loro moneta c’è il rischio di ritrovarsi in una “guerra delle valute”. Uno sterile gioco a somma zero in cui nessuno ci guadagna veramente. Se in passato le banche centrali venivano considerate una sorta di oracolo oggi la loro credibilità è decisamente meno solida e non stupisce che il 16% dei partecipanti al sondaggio di BofA Merril Lynch indichi proprio nel “Quantitative failure”, ossia il rischio di un fallimento del Qe e di una crisi delle banche centrali, il principale elemento di rischio a cui prestare attenzione.

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