Matthew Lynn ha scelto di intitolare un suo intervento sul Telegraph «Dovremmo smetterla di preoccuparci e imparare ad amare i tassi a zero». Tanto, suggerisce implicitamente, ce li terremo a lungo, come a lungo ci siamo tenuti l'incubo delle bombe nucleari durante la Guerra Fredda. La citazione di Lynn è infatti a “Il dottor Stranamore, commedia amara di Stanley Kubrick sull'olocausto nucleare il cui sottotitolo era appunto «Come ho smesso di preoccuparmi e ho imparato ad amare la Bomba».
Ci sono una sacco di buone ragioni per cui la politica dei tassi a zero - o, peggio, sottozero - va vista con apprensione, spiega Lynn. Distrugge la cultura del risparmio (perché risparmiare se devo pagare per tenere i soldi in banca?), distorce il mercato dei capitali, spinge i risparmiatori su investimenti più rischiosi e tiene artificiosamente in vita un sacco di imprese zombie, che verrebbero spazzate via al primo aumento di tassi. Ma forse è inutile preoccuparsi, e bisogna imparare ad amare anche l'epopea dei tassi rasoterra, che si preannuncia lunga.
Di come potrebbe cambiare la nostra vita abbiamo già qualche esempio. In Danimarca, i tassi sottozero hanno dato il via a una corsa ai mutui immobiliari (tanto gli interessi li pagano le banche ai mutuatari) che a Copenaghen ha gonfiato una bolla di proporzioni epiche, destinata al momento dell'esplosione a prosciugare grandi fette di risparmio privato. In Svizzera il ricco Cantone di Zugo ha invitato i contribuenti a non pagare le tasse in anticipo, per evitare di dover corrispondere troppi interessi negativi alle banche. Ma questo è solo l'inizio. Come scrive il “New York Times”, si potrebbe arrivare al paradosso di acquistare beni fisici perché questi sono gli unici su cui le banche non caricano interessi negativi. Insomma, quella dei tassi sottozero sarà davvero un'avventura. Speriamo che non si trasformi in un incubo.