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    politiche monetarie

    Tassi sottozero per l'eternità? Ecco come le banche centrali stanno capovolgendo la finanza (e le nostre vite)

    1/4 Tassi sottozero per l'eternità? / Quattro passi nell'antimateria della finanza

    Da quando il mondo è mondo, se tu presti soldi a qualcuno, quel qualcuno oltre a restituirti i soldi (il capitale) deve darti un compenso per il prestito ottenuto (gli interessi). Questa è stata la pietra angolare che ha attraversato secoli e secoli di storia dell'uomo. Ora però tutto sta cambiando. E quella che dieci anni fa era un'ipotesi accademica è diventata realtà. Alcune delle più grandi banche centrali del mondo - come la Banca Centrale Europea o quella del Giappone - sono ricorse a tassi negativi, assieme a una miriade di istituti centrali più piccoli (per esempio quelli di Svezia, Danimarca e Svizzera).
    I tassi negativi significano ribaltare secoli di storia dell'economia e della finanza. Per fare qualche esempio, significano che per tenere i soldi in banca devi pagare. Oppure che, come avviene in Danimarca, se fai un mutuo è la banca a corrisponderti gli interessi. O ancora che, come avviene in Svizzera, le autorità ti chiedono di non pagare le tasse in anticipo ma in ritardo. Che un titolo di Stato biennale elvetico (tanto per citare un Paese che non si libererà così presto dei tassi negativi) non solo non rende nulla, ma ti costa l'1,1% del capitale: il che significa che se tu presti poniamo 10mila franchi allo Stato non solo non guadagni un centesimo di interessi, ma sei costretto a pagare interessi negativi per 110 franchi. Un mondo rovesciato.
    Il punto è: fino a dove si spingeranno le banche centrali sul territorio dei tassi sottozero? Quanto durerà? Servirà a qualcosa? E soprattutto: quanto cambierà le nostre vite?

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