Strattonato da fattori che lo spingono in direzioni diverse, il mercato azionario giapponese ha oscillato nei due sensi con escursioni relativamente contenute, senza trovare una direzione precisa.
Da un lato, fanno da sprone le precedenti performance positive delle Borse europee e di Wall Street nonche' la ripresa dei prezzi petroliferi (sia pure parzialmente rientrata oggi); dall'altro, lo yen che si apprezza nelle vicinanze di un cambio a 112 sul dollaro fa da freno agli acquisti penalizzando soprattutto i titoli delle societa' esportatrici. I volumi degli scambi sono relativamente limitati.
In ripresa a Tokyo, in particolare, i titoli legati alle materie prime (a partire da quelli siderurgici). In forte calo, invece, le azioni di Takata dopo le anticipazioni su nuovi guai provenienti dagli Usa, dove le autorita' di regolamentazione stanno decidendo se estendere la richiesta di richiami di airbag potenzialmente difettosi per altri 70-80 milioni di unita'.
Gli investitori sperano che dal G20 di questa settimana escano indicazioni in grado di attutire la volatilita' dei mercati. Difficile che possa essere concordato qualcosa di decisivo, ma appaiono comunque incoraggianti le anticipazioni secondo cui saranno “benedette” misure di stimolo fiscale a una crescita globale in rallentamento. A Tokyo e' intanto iniziato il Forum annuale del CLSA che raduna 650 investitori internazionali. Il Contry Head, Meade Thomson, ha rilevato che il mercato si sta comportando come se si fosse gia' in recessione. Il Japan Strategist Nicholas Smith ha pero' sottolineato che le valutazioni, in molti settori, sono state raramente tanto attraenti, dopo la recente forte correzione dei corsi.
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