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Ansaldo Sts, dividendo a 0,18 euro per chi non aderisce all’Opa

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TRASPORTI

Ansaldo Sts, dividendo a 0,18 euro per chi non aderisce all’Opa

Dividendo di 18 centesimi (+20%) per gli azionisti di Ansaldo Sts che non hanno aderito e non aderiranno all’Opa di Hitachi sulla società ferroviaria ex Finmeccanica. La decisione è stata presa ieri all’unanimità, dopo le divisioni dei giorni precedenti, dal consiglio di amministrazione di Sts, che ha approvato il progetto di bilancio 2015 con risultati in forte miglioramento. L’utile netto consolidato è di 93 milioni di euro (+15,3%), la posizione finanziaria netta attiva, cioè eccesso di cassa rispetto ai debiti, è migliorata di 45 milioni a 338,7 milioni.
Anche gli altri indici di bilancio sono in progresso. Il portafoglio ordini è di 6.410,4 milioni (+4,7%), vale quattro anni di ricavi. Il fatturato è cresciuto del 6,2% a 1.383,8 milioni, l’utile operativo del 9,1% a 135,8 milioni.
Sono dati rari nel panorama industriale, non solo italiano, eppure l’atmosfera nel consiglio di Sts non era distesa, la seduta è stata lunga e complessa.
La riunione si è svolta a Milano, ancora una volta lontano dalla sede sociale che è a Genova, per favorire la partecipazione dei consiglieri. C’era anche il presidente, Alistair Dormer, il manager britannico di Hitachi rientrato da pochi giorni dal Giappone, atterrato ieri mattina a Linate da Londra.

La tensione nel cda, nove componenti di cui tre «indipendenti» eletti dai soci di minoranza (Giovanni Cavallini, Giulio Gallazzi, Paola Giannotti), gli stessi fondi che hanno innescato la guerra del prezzo contro Hitachi nell’Opa in corso su Ansaldo, riflette le difficoltà incontrate dal gruppo giapponese nell’acquisizione del controllo totale della società dopo aver rilevato il 40,06% da Finmeccanica, con l’obiettivo di toglierla dalla Borsa.
L’Opa obbligatoria totalitaria lanciata da Hitachi sul 60% di capitale flottante, a 9,5 euro per azione, ha raccolto poche adesioni e appare destinata all’insuccesso. Ieri sono state consegnate 1.050 azioni. Finora poco più di 6,4 milioni di azioni hanno aderito all’Offerta di acquisto, cioè solo il 3,2% del capitale (che è di 200 milioni di azioni), in un periodo di sette settimane e quattro giorni. L’Opa terminerà il 4 marzo. Il 15 marzo si riunirà di nuovo il Tar, dopo il congelamento provvisorio del rialzo del prezzo dell’Opa che la Consob ha alzato a 9,899 euro. In Borsa le azioni restano sopra questa soglia, ieri 10,01 (+0,10%).
Al momento, considerando anche il pacchetto comprato da Finmeccanica, Hitachi detiene il 43,26% di Sts e quindi non può fare il «delisting». I manager di Hitachi sperano di arrivare almeno al 50,1%, in tal caso potrebbero riaprire l’Opa per un’altra settimana ed eviterebbero il rischio che si formi in assemblea una maggioranza ostile. Quest’eventualità potrebbe accadere in seguito agli acquisti di pacchetti che alcuni fondi stanno facendo. In particolare l’americano Elliott, che giudica basso il prezzo offerto da Hitachi nell’Opa, è arrivato al 12,59% e ha una posizione «lunga» del 21,41%, con i derivati. Amber Capital ha oltre il 2,3 per cento.

Il 2015 è stato l’ultimo esercizio in cui Ansaldo Sts era presieduta da Sergio De Luca, il manager ex Finmeccanica che ha guidato il rilancio di Sts negli anni più difficili ed è stato sostituito dopo la cessione a Hitachi, perfezionata il 2 novembre scorso. La società genovese è gestita dall’amministratore delegato, Stefano Siragusa, sulla cui permanenza in futuro tuttavia c’è un punto interrogativo, come emerso nel cda del 30 dicembre, per divergenze con il piano industriale di Hitachi.
Fino alla vigilia Hitachi sembrava orientata a non dare una cedola, per non incentivare chi non consegna le azioni all’Opa. Solo ieri il presidente Dormer ha sciolto le riserve di Hitachi e ha approvato la cedola di 18 centesimi per azione al lordo delle tasse, confermando l’ipotesi indicata ai consiglieri nelle carte preparatorie inviate dal Cfo di Sts, Roberto Carassai. Il resto del cda era già in buona parte d’accordo sui 18 centesimi, che rappresentano un aumento 20% rispetto ai 15 centesimi del bilancio 2014.
La società distribuirà circa 36 milioni di euro (forse un po’ meno, perché vanno escluse le azioni proprie da assegnare come incentivo al management), che andranno a Hitachi per la sua quota e ai soci «che risulteranno azionisti di Ansaldo Sts al termine della giornata contabile del 17 maggio 2016». Il dividendo dovrà essere approvato dall’assemblea dei soci il 3 maggio prossimo. Su quale sarà la maggioranza azionaria in assemblea aumenta la suspence.

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