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Il giallo del takeover: problemi dell'ultimo minuto per Sharp-Foxconn

TOKYO - Takeover con giallo per Sharp: la societa' giapponese di elettronica ha annunciato ieri di aver accettato l'offerta di acquisto da circa 5,8 miliardi di dollari avanzata da Foxconn, ma il gruppo di Taiwan ha annunciato alcune ore dopo di riservarsi, prima della firma finale, una valutazione di inattesi potenziali oneri emersi in un documento presentato all'ultimo momento. E' emerso che i capi delle due aziende, Kozo Takahashi e Terry Gou, si incontrano oggi in Cina per trovare una soluzione.

La Borsa ha reagito in modo convulso: il titolo Sharp ha replicato oggi la perdita accusata ieri (-14%) nella fase finale delle contrattazioni.
I problemi dell'ultimo minuto gettano ombre su quella che si profila come una operazione storica: per la prima volta, un grande gruppo tecnologico giapponese di tradizione centenaria passerebbe in mani straniere nonostante la presenza di una “soluzione nazionale” prospettata dal fondo parapubblico Innovation Network Corp. of Japan per una azienda gia' reduce da due recenti salvataggi bancari. Sharp ha perso qualcosa come quasi 10 miliardi di dollari negli ultimi 5 anni soprattutto a causa del settore degli schermi Lcd, tra la devastante concorrenza di altri operatori asiatici e il crollo del prezzo dei prodotti.

Se sara' finalizzato, l'accordo rappresentera' un simbolo di cambiamenti in atto in Giappone nel segno dell'apertura del mercato a investimenti stranieri in settori finora considerati strategici. Se invece saltera', si lascera' dietro forti strascichi polemici. Ieri Sharp ha indicato l'intenzione di emettere azioni per l'equivalente di 4,4 miliardi di dollari in favore di Foxconn per concederle il controllo di quasi due terzi del suo capitale: una operazione considerata da vari investitori piu' “diluitiva” del previsto e quindi poco apprezzata. Foxconn rileverebbe anche azioni privilegiate senza diritti di voto per 100 miliardi di yen oggi in possesso delle banche ed altri 25 miliardi di yen in titoli posseduto da un fondo di investimento.

Inoltre Sharp ha indicato anche la direzione industriale che prendera' sotto il controllo taiwanese, in direzione di un forte impegno sulla tecnologia Oled, con una produzione di massa stimata in avvio nel 2018, anno in cui la Apple dovrebbe introdurre display di nuova generazione per i suoi prodotti. Foxconn, conquistando Sharp, rafforzerebbe la sua posizione sia come fornitore primario di Cupertino sia nei confronti della concorrenza asiatica. Anche in tarda serata non e' stato possibile capire se le “sorprese” finali possano far saltare il deal o no. Gia' tre anni fa il fondatore del gruppo taiwanese Terry Gou aveva acquisito una quota di minoranza in una fabbrica di Sharp, ma il suo successivo piano di acquisire una partecipazione di gruppo nel capitale Sharp era naufragata soprattutto per dissensi sul prezzo.

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