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Se riprende quota la Borsa europea

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Se riprende quota la Borsa europea

Il risiko delle Borse che si è riaperto dopo anni di calma piatta potrebbe ridisegnare la geografia dei mercati azionari, ricreandole condizioni per la nascita di una Borsa europea che anni fa si era tentato invano di costruire. Alla fine il consolidamento del settore aveva preso una piega diversa, con il polo Euronext che era stato annesso a Wall Street e Piazza Affari che si era aggregata con Londra, la piazza finanziaria più importante ma anche l’unica a non disporre del collante dell’euro. Deutsche Boerse, che aveva provato più volte a stabilire un asse con l’Lse, alla fine aveva optato per l’integrazione verticale. Gli eventi hanno dimostrato che le fusioni intercontinentali non hanno molto senso, perlomeno l’integrazione sulle due sponde dell’Atlantico, Nyse-Euronext, non ha funzionato. Le autorità dei Paesi europei partecipanti al progetto federativo - che comprende le Borse di Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Lisbona - avevano concordato una clausola di salvaguardia a fronte di casi di stallo che avessero compromesso il funzionamento dei rispettivi mercati. Non c’è stato bisogno di farla valere perchè con l’acquisizione del Nyse, l’Ice non ha ritenuto più strategiche le attività europee e con l’Ipo di Euronext del 2014 si è sfilata dall’azionariato. Ora si profila uno scenario in cui - con l’aggregazione continentale Lse-Deutsche Boerse o con quella anglosassone New York-Londra senza Milano - si potrebbero ricreare le condizioni per la nascita di un mercato azionario europeo con la variabile, non di poco conto, della presenza o meno di Londra nella compagine.

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