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Enel, via libera al cambio dei contatori

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Enel, via libera al cambio dei contatori

  • –Laura Serafini

L’Autorità per l’energia ha approvato ieri le specifiche tecniche dei contatori digitali di nuova generazione che l’Enel intende sostituire in 30 milioni di abitazioni. Si tratta di una notizia importante per il gruppo guidato da Francesco Starace, perchè il via libera alla sostituzione dei misuratori (cui sono collegati i vantaggi in termini di costi della posa delle fibra) consente alla società di poter presentare, assieme a Wind e Vodafone, un piano congiunto per portare la banda larga, in una fase iniziale, in 250 città nelle aree più redditizie A e B.

Il collegio guidato da Guido Bortoni ieri ha in sostanza autorizzato Enel ad avviare la sostituzione dei misuratori con modelli di nuova generazione, pur riservandosi - come anticipato dal IlSole24Ore di ieri - di riaggiornare la valutazione sulle caratteristiche di questi prodotti per tenere conto dell’evoluzione delle tecnologie. Rispetto a quanto emerso alla vigilia della riunione, il collegio ha preferito non inserire un intervallo di tempo predefinito entro il quale avviare la verifica, ma ha indicato comunque la volontà di occuparsene prima della scadenza del mandato del consiglio, prevista nel febbraio 2018. L’Autorità ha deliberato infatti di prevedere che «questo collegio valuti, anche con la collaborazione dell’Autorità per le comunicazioni, la effettiva disponibilità di soluzioni tecnologiche standardizzate, che consentano di definire funzionalità incrementali per misuratori da istallare successivamente alla definizione delle specifiche funzionali abilitanti la versione 2.1». Il riferimento a “questo collegio” ha il senso di indicare che il riesame delle specifiche lo dovrà fare l’attuale consiglio prima della scadenza.

La questione controversa riguarda la possibilità di migliorare le prestazioni dei contatori proposti da Enel con prodotti che siano in grado di dialogare con varie tecnologie, dunque con cellulari e apparati digitali, e consentano una lettura in tempo reale del consumo elettrico. Questi misuratori del futuro dovrebbero usare la fibra per trasmettere le informazioni, mentre quelli proposti dal gruppo elettrico utilizzano prevalentemente cavi elettrici e consentono letture via web che hanno uno scarto temporale di 24-30 ore. L’Autorità ha deciso, per il momento, di consentire la sostituzione dei contatori esistenti con modelli più evoluti ma comunque tradizionali - ovvero l’opzione proposta da Enel - anche perchè si tratta di prodotti e affidabili e testati, a differenza degli altri. Nel documento diffuso ieri dall’Autorità si confermano gli incontri avvenuti con «delegazioni della società Telecom e Olivetti in data 16 febbraio e di Fastweb in data 24 febbraio, su richiesta delle medesime in merito agli sviluppi delle tecnologie di comunicazione che ritengono più idonee per interfacciare i misuratori 2G». Tuttavia, si conclude «la tecnologia radiomobile a banda stretta, pur essendo promettente per applicazioni future di smart metering, non costituisce allo stato una possibile alternativa in quando il processo di standardizzazione è ancora in corso».

Assodato che l’opzione proposta da Enel al momento è quella considerata più affidabile per i servizi elettrici, l’Authority mette comunque qualche paletto alla società. E, in particolare, ribadisce il principio che possono essere sostituiti solo i contatori che hanno concluso i 15 anni di ammortamento (la gran parte va a scadenza nel 2017). Il documento stabilisce che sia «opportuno prevedere che, in ogni caso, l’introduzione dei sistemi di misurazione 2G non possa costituire pregiudizio per la regolarità e l’efficienza dei processi di acquisizione dei dati di misura dai misuratori 1G fintanto che questi rimangono in esercizio».

Piccoli giri di vite, rispetto a quanto previsto alla vigilia, sono stati decisi anche sulle performance dei contatori 2G. Viene previsto, ad esempio, che il misuratore deve consentire di avere il dato del consumo consultabile via web con uno scarto massimo di 24 ore rispetto alla lettura. In una prima fase era previsto uno scarto di 30 ore, ma questo ora viene consentito solo per un periodo transitorio iniziale.

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