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3/3 Terapia shock Bce / Per le aziende finanziamento agevolato «Tltro»

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    GLI EFFETTI

    Terapia shock Bce: cosa cambia per mutui, depositi e prestiti

    3/3 Terapia shock Bce / Per le aziende finanziamento agevolato «Tltro»

    In questi giorni diversi analisti hanno messo in luce i rischi connessi all'ulteriore abbassamento dei tassi sui depositi, misura fortemente attesa dai mercati e poi effettivamente annunciata ieri dalla Bce. La remunerazione sui depositi, portata a -0,4% è un costo per le banche che di fatto si trovano a pagare la Bce per parcheggiare la liquidità in eccesso nei suoi forzieri. Un costo che mette a dura prova la redditività degli istituti di credito. Fare margini in questo contesto è molto dura. E posto che difficilmente le banche decideranno di scaricare sui correntisti il costo di questa misura applicando tassi di interesse negativi sui conti deposito pare inevitabile intervenire su altre fonti di ricavo.

    Alzando le commissioni bancarie ad esempio. O addirittura restringendo i criteri di finanziamento a famiglie e imprese. Cioè alzando gli spread su mutui e prestiti alle imprese. In altre parole facendo l'esatto opposto di quanto la Bce vorrebbe che loro facessero: rendere più difficile l'accesso al credito. Un paradosso visto che la ratio delle misure espansive della Bce sarebbe proprio quella di favorirlo. Eppure un rischio reale considerando che proprio questo è successo in due Paesi che hanno adottato i tassi negativi: Svezia e Danimarca. Consapevole di questo rischio Mario Draghi ha voluto introdurre un meccanismo compensativo attraverso una nuova tornata di finanziamenti agevolati al settore bancario Tltro vincolati al credito all'economia reale.

    Il tasso a cui le banche potranno ottenere questi fondi da erogare alle imprese potrebbe arrivare ad essere negativo (-0,4%) per cui di fatto la Bce si trova a pagare le banche per finanziare le imprese. Per capire quale sarà l'impatto reale di questa misura bisognerà vedere il grado di partecipazione delle banche. Ma visti i termini molto favorevoli c'è da attendersi un buon riscontro. Di fatto per le imprese a caccia di finanziamenti il quadro è assai favorevole. È probabile quindi che il tasso medio di finanziamenti bancari alle imprese, che in Italia sono scesi dal 3,6 al 2,7% dal 2014 al 2015, possano subire un'ulteriore sforbiciata.

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