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«Metroweb avanti da sola sulla fibra»

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«Metroweb avanti da sola sulla fibra»

  • –Cheo Condina

Metroweb è pronta a lanciare, a prescindere da eventuali accordi con altri operatori, un piano per sviluppare la banda ultra larga in 10 grandi città italiane, tra cui Roma, Napoli e Firenze. Ad annunciarlo è Renato Ravanelli, amministratore delegato di F2i, azionista di riferimento (insieme con Fsi) del gruppo che, negli anni scorsi, ha trasformato Milano nella città più cablata d’Europa. Il progetto, che avrebbe un valore attorno a 1 miliardo di euro, verrà esaminato dal cda di Metroweb che si riunirà oggi «perché dopo avere esteso la fibra anche a Bologna e Torino – precisa Ravanelli – sarebbe un grave errore fermarsi. La porta rimane aperta, per eventuali accordi, agli operatori con cui abbiamo discusso negli ultimi mesi». Un messaggio chiaro, quello su Metroweb, che non è tuttavia l’unico lanciato dal manager in questo colloquio con Il Sole 24 Ore. Ravanelli è molto soddisfatto del recente investimento in Kos, «un leader nel settore della sanità con grandi prospettive di crescita e che, nel medio termine, potrebbe andare in Borsa».In secondo luogo, ribadisce la validità industriale e finanziaria dell’offerta messa a punto con gli spagnoli di Cellnex per Inwit, «una proposta trasparente che soddisferebbe Tim e, attraverso il lancio di un’Opa, il mercato».

Ma, soprattutto, ribadisce la natura di F2i: «Non un soggetto riconducibile a istituzioni pubbliche (ndr: Cdp è solo uno dei numerosi sponsor con una quota del 14%), ma piuttosto «una società di gestione che, attraverso i propri fondi, amministra oltre tre miliardi di euro raccolti da oltre 60 investitori istituzionali italiani e internazionali e la cui gestione stessa è garantita da un management che risponde dei propri risultati a tali investitori». È chiaro, aggiunge, che «poiché i nostri investimenti hanno natura di lungo termine e sono relativi a settori infrastrutturali si inseriscono necessariamente all’interno di traiettorie di politica industriale volte a sostenere lo sviluppo del Paese».

L’ultima operazione di F2i, annunciata in settimana, è quella su Kos - operatore leader nel settore delle residenze sanitarie assistenziali, della riabilitazione, delle cure oncologiche e della diagnostica - di cui F2i ha rilevato il 37,3% cogliendo l’opportunità della fine del periodo di investimento del fondo Ardian (Cir si è contestualmente rafforzata come primo socio con il 62,7%). «Tra i settori di investimento previsti dai nostri fondi c’è quello delle infrastrutture sociali. Il comparto in cui opera Kos si caratterizza per una domanda costantemente in crescita - per effetto dell’invecchiamento della popolazione - e quindi anticiclica. Si tratta di un’ottima diversificazione di rischio del nostro portafoglio – prosegue Ravanelli - che si caratterizza per società che hanno un elemento in comune: una posizione di mercato di assoluto rilievo, una forte attitudine alla crescita mediante operazioni di aggregazione societarie, una netta trasparenza nella gestione e un’alta qualità del servizio erogato». Ravanelli ritiene che anche grazie al supporto di F2i il management di Kos potrà accelerare la crescita per linee esterne già sperimentata in passato, con effetti positivi sui risultati che già negli ultimi anni hanno segnato a livello industriale tassi di crescita medi pari a circa il 7%. La quotazione in Borsa «sarebbe compatibile con le caratteristiche della società, anche se il tema finora non è ancora stato discusso tra soci».

Altro capitolo, forse il più caldo, è quello legato alla sfida con Ei Towers per Inwit, dove F2i è alleata con gli spagnoli di Cellnex e potrebbe investire, attraverso un veicolo in cui deterrebbe dal 15 al 30% (a seconda degli ulteriori investitori di minoranza che potrebbero affiancare la stessa F2i), circa 250 milioni di euro. «Abbiamo formulato un’offerta che garantirebbe a Tim un’ampia soddisfazione economica, assicurata poi a tutto il mercato attraverso il lancio di un’Opa». Non solo, «abbiamo già pronto un piano industriale – aggiunge Ravanelli - che prevede l’integrazione del perimetro Tim e di quello Wind (le torri già rilevate da Cellnex in Italia, ndr) e lo smantellamento di circa 2mila delle 20mila torri che risulterebbero in portafoglio con benefici in termini di costi, di efficienze e di impatto sul territorio molto significativi». In merito all’esito incerto del cda di Tim Ravanelli osserva che «la nostra offerta è stata rispettosa della richieste formulate dal venditore ed è chiara e trasparente. Siamo ora certi che anche Tim saprà rispondere in modo certo e tempestivo a F2i e a Cellnex che, con grande serietà e professionalità hanno montato una operazione che vale circa 3 miliardi di euro».

Infine, una battuta su Sia, che potrebbe sbarcare in Borsa in autunno, e di cui F2i detiene il 17%: «Vogliamo accompagnare la società nel suo percorso di crescita, ci consideriamo un investitore stabile». E sui rumors di un’aggregazione tra 2i Rete Gas e Italgas, di cui ieri Snam ha annunciato la separazione: «Sarebbe un’operazione con grande senso industriale che lascerebbe il segno nel nostro Pese, ma non c’è nessuna trattativa ufficiale. Se si creano le condizioni giuste per un consolidamento nel settore noi ci siamo».

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