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Marco Patuano, il bocconiano che voleva trasformare Telecom

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Marco Patuano, il bocconiano che voleva trasformare Telecom

Ha tentato fino all’ultimo di portare a termine il suo disegno: trasformare Telecom Italia in una società con capitale diffuso chiedendo soldi al mercato per potersi tenere stretti gli asset di valore. Ossia Tim Brasil e la rete. Ma alla fine ha dovuto confrontarsi con un gruppo, Telecom Italia, che public company non lo è mai stato. E con degli azionisti, rappresentati dal gruppo francese Vivendì, che dopo un ingresso soft hanno voluto fare sentire il loro peso. Azionario e politico. E così l'amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano, è ora ad un passo dalle dimissioni.

Il rapporto tra l’ad e i soci francesi di Vivendi registrava incomprensioni già da un anno ma a far precipitare la situazione sarebbe stato l'ultimo consiglio di amministrazione nel quale è stata votata la svalutazione, per complessivi 240 milioni, della quota di Tim Brasil, svalutazione fatta seguendo i criteri dell’impairment test che tenevano conto delle svalutazioni e del contesto brasiliano. Insomma Patuano sarebbe rimasto praticamente isolato, maturando così la decisione di fare il passo indietro. Questo dopo una intera carriera vissuta in Telecom Italia con ruoli di responsabilità via via crescenti. Classe 1964, nato ad Alessandria, è diventato amministratore delegato del gruppo tlc ad aprile 2011.

Laureato alla Bocconi con una specializzazione in Finanza Aziendale, dopo un’esperienza negli Stati Uniti, ha cominciato la sua carriera in Telecom Italia nel 1990 alla Direzione Generale dell’allora Sip. Negli stessi anni inizia lo spin off di Tim e lo start up della società di telefonia mobile, e Patuano diventa il nuovo Responsabile Finanza. Nel 2003 inizia la sua carriera internazionale, con la nomina a Cfo di Tim Brasil e di Telecom Italia America Latina S.A. entrambe aziende controllate da Telecom Italia. Negli anni della sua gestione, Tim Brasil diventa il secondo operatore di telefonia mobile del Paese e la prima compagnia presente in tutti gli stati brasiliani con un merger di 11 Aziende. Torna in Italia nell’agosto 2008 per assumere la carica di chief financial officer del gruppo, nomina a cui farà seguito tre anni dopo la carica di ad.

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