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In portafoglio l'esposizione ottimale oscilla entro il 10 per cento

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In portafoglio l'esposizione ottimale oscilla entro il 10 per cento

Come e quanto investire in oro? Una quota in portafoglio è sempre consigliato averla in quanto si tratta di un asset class decorrelata rispetto ai principali mercati. «L'oro rappresenta una asset class da tenere sempre all'interno di un portafoglio — afferma Michele De Michelis, responsabile investimenti di Frame Asset Management — in quanto è una sorta di assicurazione contro le banche centrali, sia che loro politiche monetarie funzionino innescando la reflazione (la nuova moderata inflazione che segue a una fase di deflazione, ndr) sia che si rivelino insufficienti. Poiché in questo momento la fiducia che i mercati ripongono nelle banche centrali non si può dire sia molto elevata, l'oro si apprezza».

Aumenta anche l'avversione al rischio, situazione in cui «l'esposizione al metallo giallo dovrebbe essere fissata tra il 5 e il 10% e comprendere anche azioni o fondi specializzati — dice Emmanuel Painchault, head of commodities and infrastructure di Edmond de Rothschild Asset Management — per scendere tra il 2 e il 4% in fasi di scarsa avversione al rischio». Se si vuole provare ad amplificare i profitti, invece, si può puntare sui titoli delle società minerarie . «L'esposizione — continua De Michelis — dovrebbe essere realizzata per due terzi attraverso i gold miner e per un terzo attraverso l'oro fisico, dosando la quota complessiva tra il 5 e il 10% a seconda che il prezzo del sottostante diminuisca o cresca: per esempio se l'oro va da 1.250 a 1.350 ne diminuirò la percentuale realizzando delle plusvalenze, se viceversa cala di prezzo aumenterò la mia quota fino ad arrivare al 10%. Al momento il mio consiglio è di un'esposizione al 7%». Per eliminare il rischio valuta (l'oro è quotato in dollari) è possibile puntare su Etc coperti dal rischio cambio.

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